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Mensa scolastica, le opposizioni rispondono alla maggioranza

Intervenuto anche Marco Scano della Business Agent Srl

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Continua sulla rete il dibattito sulla mensa scolastica in attesa del Consiglio comunale di lunedì 15 (la prima convocazione prevista per ieri mattina è andata deserta).

A seguito del comunicato della maggioranza, alcuni consiglieri delle opposizioni hanno replicato intervenendo sui diversi punti sollevati, a cominciare dai metodi di rilevazione utilizzati.

Per Nino Fronteddu «se la dottoressa Mattu (la segretaria comunale, Ndr), che è la responsabile di tutto quanto è successo, avvia un'indagine vuol dire che lei sta controllando se stessa».

Quanto ai dati, Satta parla di numeri «sconfessati» dal materiale posseduto dalle opposizioni: «l’amministrazione – ha aggiunto il consigliere di Zente Nova – non è stata in grado di produrre alcuna banca dati, né estratti conto individuale. Altro che 5 anni, o fossero anche 10, per il recupero! Se non sai chi ha pagato e chi no, cosa recuperi? Quei crediti sono inesigibili! Producano numeri reali, ma sulla base di chi ha consumato il pasto e chi no, non sulla base delle presenza a scuola (che non vuol dire nulla)».

Anche per Farris «la verità è che non sanno chi ha pagato e chi no». Il consigliere di Idea Siniscola ha dichiarato di avere «trovato difficoltà nel capire cosa mi stessero cercando visto che, come tanti, avevo già saldato tutto il dovuto. Consiglierei a quelli che vanno ad approvare il bilancio di valutare molto bene la situazione contabile».

Sulla stessa lunghezza d'onda Satta: «son curioso di vedere quelli certificati nel Rendiconto di gestione. Voglio vederli approvare, quei numeri. Approvare il Rendiconto di gestione è una responsabilità poiché, per legge, ogni singolo numero ivi contenuto deve essere giustificato e aderente alla realtà. E per farlo ciascuno deve conoscere e sapere ciò che approva. Il libero arbitrio è confortante, bisogna esserne coscienti e saperlo usare. Auspico che ciascun singolo consigliere di maggioranza, ma anche di opposizione, conosca il rendiconto che va ad approvare».

Sulle delucidazioni fornite sul sistema informatizzato e sui pagamenti «mi sembra di ricordare - ha dichiarato Fronteddu - che il software, e quindi il gestore, doveva dare tutti i dati precisi entro quattro ore. E che non esiste nessun pagamento in acconto nel bando di servizio: solo pagamenti dietro una determina della responsabile (che oggi fa i controlli) che paga dopo aver verificato che tutto sia giusto e non in acconto senza sapere se è giusto o meno».

Intervenuto anche Marco Scano della Business Agent Srl (già autore di una lettera inviata all'amministrazione): «i pagamenti non si devono fare in acconto; il capitolato è chiaro e parla di rendicontazione prodotta dal sistema informatico. Quindi né di più né di meno ed i controlli si sarebbero chiusi il mese di competenza».

Inoltre «con la rendicontazione prodotta dal software non ci sarebbe stato bisogno, a distanza di due anni, di impegnare i dipendenti comunali a ricostruire, senza nessun criterio tecnico, le presenze. Anzi qui si è commesso un danno – forse erariale – perché è stato impegnato personale del comune per attività che dovevano essere fatte dal catering. Senza dubbio il comune di Siniscola non abbonda di personale per permettersi di coprire servizi non dovuti».

Quanto alle criticità «se il sistema informatico le ha presentate – ha proseguito – secondo il capitolato il fornitore deve risolvere i problemi in 4 ore pena la cessazione».

«Sarebbe opportuno ricordare al Sindaco - ha concluso Scano - che bisognerebbe evitare le cause perché i soldi del Comune sono soldi pubblici a meno che lui non sia il primo a denunciare di danno erariale il funzionario che lo provoca. Il Comune ricorda che ci sono 5 anni di tempo per recuperare la morosità: vorrei chiedere quanti atti ha emesso il comune per quella di quattro o cinque anni fa e gli atti che ha fatto per quella di sei anni fa. Se non lo ha fatto, con la prescrizione si è commesso un danno erariale. Bisogna ricordare al Sindaco che Siniscola non naviga nell'oro e che la crisi ha colpito duramente fuori dal palazzo: 50, 80, 100mila euro o quello che è l'ammontare dell'evasione contribuirebbe ad ammorbidire qualche problemino».

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