Le comunicazioni dell'Asl e la conseguente ordinanza del sindaco emessa in data odierna stanno aprendo un nuovo capitolo del dibattito pubblico relativo alla questione acqua potabile.
Nel Consiglio comunale di lunedì 15 giugno uno dei consiglieri di opposizione, Gianluigi Farris, aveva chiesto delucidazioni al primo cittadino: «So che, da dodici giorni, quella che ci sta arrivando nelle case non è più quella di Fruncu 'e Oche, bensì quella della diga di Torpè. Si potrebbe darne comunicazione ai cittadini?».
Come in precedenti occasioni, la maggioranza ha spiegato che la comunicazione al pubblico, attraverso un'ordinanza, sarebbe avvenuta solo dopo i riscontri dell'Asl. Così è stato anche questa volta.
«Nel frattempo - hanno rimarcato i “Cittadini in movimento” - noi siniscolesi abbiamo utilizzato l'acqua rischiando di prenderci qualche malattia. A quanto pare possiamo usarla solo per lavarci ma dovremmo guardarci bene anche da quello».
Dello stesso tenore si registrano molti interventi di singoli cittadini sui social network. Sulla necessità del propedeutico avviso alla popolazione in merito al rifornimento idrico si era espresso anche Nino Fronteddu.
I “Cittadini in movimento” si chiedono «come mai si aspetta così tanto tempo per avere i risultati delle analisi» mettendo in conto la possibilità che il Comune «non eserciti pressioni a sufficienza per avere un servizio efficiente».
Secondo Zente Nova il problema sta nella «Giunta che fa grandi proclami su improbabili class action contro Abbanoa» ma «appena qualche anno fa ha votato positivamente la ricapitalizzazione in favore della stessa Abbanoa continuando a garantire e alimentare una società che divora milioni di euro di denaro pubblico a fronte di un servizio offerto ai cittadini che definire pessimo è un eufemismo. Al Sindaco e al suo vice andrebbe ricordata la promessa fatta in campagna elettorale, quando affermavano che entro un anno dall’inizio del loro mandato avrebbero garantito la potabilità e la qualità dell’acqua al territorio comunale. Stiamo ancora aspettando».
La Giunta Celentano ha intanto inviato una lettera ad Abbanoa richiedendo l'incontro (originariamente previsto per fine aprile) relativo alla presentazione del piano di interventi «per garantire il ritorno all'acqua potabile».
Nel frattempo, nelle località indicate dall'ordinanza, è fatto divieto di utilizzo diretto e «per la preparazione di alimenti» (fatti salvi il «lavaggio delle verdure e della frutta» e «gli usi igienici»).
«Attualmente a Siniscola – come sostenuto da Celentano – si utilizza l'acqua della diga per 5mila metri cubi (66 litri al secondo) e della sorgente per 1.300 metri cubi (15 litri al secondo). Gli altri comuni (Posada, Budoni, San Teodoro), invece, continuano ad essere approvvigionati per intero dall'acqua della sorgente».