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Presentato “Mazines”, il libro di Antonello Pipere sulle statue lignee della Parrocchia di S. Giovanni

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È stato presentato durante i festeggiamenti del patrono di Siniscola - nella chiesa di S. Giovanni Battista - “Mazines”, il volume curato da Antonello Pipere, storico dell’arte e insegnante di lettere presso la scuola media di Siniscola.

«Alla presentazione - si legge nel comunicato stampa - erano presenti i seguenti relatori: Don Sebastiano Corrias, responsabile diocesano dei beni culturali della diocesi di Nuoro, Vittorio Sella, storico e giornalista, Mimmo Bove, insegnante di educazione artistica, Demetrio Mascia,  curatore del museo diocesano di Ozieri. Un folto pubblico ha  assistito alla presentazione del libro-catalogo. A coordinare i lavori il Parroco di Siniscola  Don Salvatore Orunesu».

La pubblicazione del docente siniscolese è «un inventario minuzioso» che cataloga le varie statue possedute dalla Parrocchia.
La prefazione è stata scritta da Monsignor Ciriaco Vedele «che a suo tempo aveva deciso di effettuare un inventario delle statue  situate nelle varie chiese del centro».
Il volume «permette di conoscere la consistenza di un patrimonio storico artistico  a rischio di dispersione» e contiene «un breve saggio  storico sulle origini delle statue, una storia dei censimenti effettuati e delle ipotesi di datazione».
La finalità principale del lavoro, oltre ad avere «carattere conoscitivo e scientifico»,  intende anche sensibilizzare «alla tutela  e alla valorizzazione».

Nel territorio siniscolese sono state censite 115 statue «situate nelle chiese urbane e campestri e possedute dalla famiglie. Il catalogo è frutto di una ricerca accurata  svolta con metodo e sistematicità attraverso l’esame della bibliografia esistente e dei documenti. Le schede, nell’ambito della classificazione dell’Istituto Centrale per il Catalogo, sono per così dire di secondo livello, sintetiche ma essenziali per conoscere l’entità del cospicuo numero di statue. Evidenziano in molti casi opere interessanti offerte alla passione dei cittadini ma anche all’attenzione dei ricercatori. Si potranno effettuare confronti interessanti per stabilire datazioni e cronologie attendibili utili per la conoscenza dell’arte sarda».

La nota stampa si conclude con una sintesi degli interventi:

«Don S. Corrias ha messo in risalto la validità scientifica del testo, del metodo impiegato. Ha sottolineato l’importanza dei beni culturali, del restauro scientifico, della valorizzazione. In molti casi, nell’esperienza di responsabile diocesano,  ha  notato manomissioni improprie di beni  architettonici nei paesi della provincia di Nuoro. Ha dato importanza alla necessità della tutela, del restauro, degli interventi  sui beni culturali che devono essere rispettosi dei valori artistici. Inoltre ha dato risalto alla  necessità di dotarsi  di spazi museali per garantire sicurezza  e adeguate condizioni di tutela  e di conservazione. Nell’intervento è stato posto l’accento sulle finalità religiose di molte opere d’arte sacra e sui risvolti sociali ed economici derivanti dal turismo religioso e culturale.

Vittorio Sella ha dato risalto al testo, impaginato e curato localmente, in quanto espressione di crescita locale; inoltre  ha evidenziato l’importanza degli studi avviati  sulla cosiddetta “microstoria” a partire dagli anni ’60,  quando iniziarono in Sardegna, nell’ambiente accademico,  le pubblicazioni intorno alla storia locale. Ha posto in evidenza l’importanza del libro, della ricerca appassionata dell’autore per conoscere le origini della storia locale  senza dimenticare le ragioni scientifiche: le relazioni inestricabili tra la realtà locale e il mondo esterno alla comunità che ha determinato l’origine di un importante e inedito  patrimonio culturale.
Mimmo Bove  ha evidenziato l’importanza dei restauri scientifici. Ha portato degli esempi di documentazione attenta e dettagliata dei restauri effettuati recentemente. Questo intervento si è inserito  a  completamento di un discorso di tutela e di valorizzazione delle opere d’arte.

Demetrio Mascia  ha illustrato la storia del museo diocesano di Ozieri, proponibile anche nel contesto di Siniscola. Si tratta di un esempio importante di valorizzazione dei beni culturali. In questo intervento sono state ripercorse le tappe della fondazione della raccolta, gli aspetti legislativi all’interno dei quali si è mossa quell’esperienza. Inoltre  sono state illustrate le opere custodite in quella raccolta e le opere d’arte di pregio che oggi sono esposte e offerte all’attenzione dei  visitatori. Un intervento che aveva come obiettivo quello di indicare, anche per Siniscola, una strada già avviata per la costituzione di un raccolta parrocchiale di arte sacra da esporre ai turisti e ai visitatori.
La presentazione del catalogo è stata anche l’occasione per illustrare il restauro della statua di san Giovanni Battista. Si  è trattato di un restauro effettuato da Franco Farris, il quale, nel suo intervento, ha messo in evidenza le fasi di lavoro: la disinfestazione, il consolidamento della struttura, la rimozione degli strati di pittura e la reintegrazione delle superfici cromatiche».

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