«La notizia è ufficiale, il Giudice di Pace non riaprirà ». È il commento di Zente Nova che, sul tema, ha chiamato in causa il primo cittadino e la stessa Giunta «che per ben due volte in un anno e mezzo si son lasciati sfuggire questa opportunità . Bastava individuare subito le due figure professionali, già dipendenti di uno dei comuni del distretto, in grado di sopperire al vuoto di organico lasciato dal trasferimento di quelli ministeriali, e il presidio lo si sarebbe mantenuto. Un anno fa l'errore fu che il sindaco e la Giunta nominarono una delle due figure solo dopo i termini di scadenza e, questo, nonostante le diverse proroghe da parte del Ministero per permettere ai Comuni interessati di assolvere tutte le pratiche del caso».
Secondo il gruppo di opposizione, a seguito della riapertura dei termini, «l’amministrazione non ha fatto praticamente nulla di veramente incisivo. Ha giusto invitato gli altri Comuni del distretto ad un incontro sul tema, senza avere riscontro alcuno».
Zente Nova ha inoltre fatto riferimento alla delibera di Giunta 166 del 14 luglio. Con la stessa si assegna l'immobile sito in Via Trieste/ angolo Via Sassari, e già sede del Giudice di Pace, all'Agenzia territoriale Inps in comodato d'uso gratuito. «Leggiamo – hanno dichiarato gli esponenti di Zente Nova – che la richiesta dell'Inps può essere accolta, a causa del mancato mantenimento dell'Ufficio del Giudice di Pace. A nostro avviso la coincidenza è quantomeno dubbia. Almeno lo è in relazione alle dinamiche che si son create intorno a questa vicenda, la cui articolazione chiederemo di discutere in Consiglio comunale».