«Ne ha voglia la Giunta di cercare il consigliere Satta, che è un semplice esponente di opposizione. È lei ad essere in ritardo di un anno e mezzo dalla prima scadenza per mantenere nel territorio un presidio strategico. Per fortuna grazie alla nostra azione incalzante almeno un ultimo tentativo di salvataggio lo sta facendo anche se la scadenza perentoria del 30 luglio è dietro l’angolo». Inizia così il nuovo comunicato di Zente Nova in merito all'interminabile polemica sull'avvicinarsi della scadenza dei termini per la riapertura dell'Ufficio Giudice di Pace.
«È un bene scoprire – si legge nella nota del gruppo – che, a distanza di un anno e mezzo dal primo corso gratuito e obbligatorio previsto dal Ministero, l’impiegato indicato dal Comune ancora ha una possibilità per svolgerlo (la stessa che a suo tempo non è stata colta). Ma se ci fosse un salvataggio in extremis quali saranno i locali destinati all’ufficio del Giudice di Pace? Con una delibera della scorsa settimana quelli che lo ospitavano son stati consegnati in comodato gratuito all’Inps. In particolare siamo curiosi di conoscere la posizione del Pd cittadino, partito di maggioranza relativa in Giunta, il cui segretario locale, l’ex Sindaco Lorenzo Pau, dipendente dell’Inps (coincidenza) grazie alla scelta dell’Amministrazione Celentano, probabilmente, non dovrà rischiare di viaggiare tutti i giorni a Nuoro». In coda al comunicato, Zente Nova ha chiesto al Sindaco di dare «oltre alle infondate accuse e offese gratuite, delle risposte maggiormente cariche di contenuto alle nostre sollecitazioni per smentire con i fatti le nostre perplessità. Allo stato, il dato di fatto è uno: a Siniscola da novembre del 2014 non abbiamo più il Giudice di Pace».

