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I “Cittadini in Movimento” sui disservizi idrici: «C'è chi scarica le responsabilità su di noi che correttamente mettiamo in risalto il problema»

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviatoci dai “Cittadini in Movimento”



Stiamo vivendo in un'epoca dove tutto sembra concesso, dove sembra che le regole non servano più, dove  sembra che chi ha il potere e sbaglia non debba pagare mai, dove chi sbaglia senza avere alcun potere viene punito (e deve stare anche zitto) e dove la libertà di parola la si dà per scontata ma purtroppo non è così. Esprimere la propria opinione, manifestare contro le ingiustizie che subiamo, per quello in cui crediamo, infastidisce coloro che non la pensano come noi, i quali spesso fanno di tutto per farci passare dalla parte del torto.
E como bastat! In fin dei conti manifestare il proprio dissenso, anche pubblicamente, come è successo a Siniscola in diverse occasioni senza chiedere niente in cambio (se non l'attenzione e la partecipazione dei cittadini) dovrebbe essere apprezzato anche da chi è al servizio di quegli enti che in un modo o nell'altro creano disagio alla popolazione. Un operaio di Abbanoa in un momento di emergenza idrica, piuttosto che occuparsi del proprio lavoro ponendo rimedio al disagio, ha cercato di ribaltare la responsabilità su chi correttamente vuole mettere in risalto il problema. Come “Cittadini in movimento” teniamo a specificare che le firme in continua raccolta sono contro l'emungimento del Montalbo (estrazione innaturale dell'acqua dalle falde sotterranee) e non contro l'utilizzo dell'acqua che sgorga naturalmente. Inoltre le firme sono richieste anche per la decurtazione dalle bollette di quei periodi di non potabilità e per l'emissione delle bollette ogni due mesi. Abbanoa gestisce l'acqua da circa dieci anni, è una società per azioni e come tale cerca di far quadrare i conti, costi quel che costi anche a discapito come purtroppo succede ad interi paesi. Inoltre trascura gravi perdite d'acqua in tutto il territorio siniscolese (documentate con foto).
Tale acqua chi la paga? Piuttosto che slacciare selvaggiamente perché non si occupa di raccogliere tanta acqua sprecata? Perché quando Abbanoa crea grandi disagi e disservizi non viene obbligato a risponderne? Perchè quando sono i cittadini ad essere in difficoltà si pretende loro la correttezza? C'è uno squilibrio che non trova alcuna giustificazione. I gestori di Abbanoa si riempiono sempre la bocca di tante promesse e belle parole ma, come si dice, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare ed è molto grande! Noi non ci caschiamo più. L'acqua è un bene primario regalatoci dalla natura, bene indispensabile per la vita quotidiana, quindi nessuno deve rimanere senza. Sorgono spontanee alcune domande: l'emergenza idrica che si è creata diverse volte è reale? Per quale motivo appena un gruppo di cittadini fa un po' di chiasso dopo pochi minuti l'acqua scorre nei loro rubinetti come se avessero la sorgente in casa?
È forse un giochetto per creare scompiglio? Si hanno secondi fini creando le emergenze per strumentalizzarle? Lo sappiamo, l'emergenza crea il consenso anche per quei progetti insani che si realizzano dietro grandi finanziamenti e sotto la spinta di chi vuole emergere professionalmente, anche a discapito della natura e degli uomini stessi. Infine ricordiamoci che la terra non appartiene agli uomini ma sono gli uomini che appartengono alla terra e la natura si vendica sempre riprendendosi ciò che le appartiene.


I Cittadini in movimento

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