«Siamo 160 tra uomini e donne ripartiti in 10 squadre con rispettivi capigruppo. Gente esperta e capace ma che rischia di essere demotivata da questa situazione di stallo». Sono le parole di Gianluigi Farris, coordinatore dei volontari del gruppo comunale di Protezione civile eletto nel marzo 2014.
Lo sfogo nasce a seguito dell'esperienza (conclusasi bene) che ha coinvolto lo speleologo intrappolato nella grotta di Locoli. «Nelle ore in cui si è verificato il fatto mi hanno chiamato dandomi le ovvie disposizioni per intervenire ma non ho potuto soddisfare le loro richieste. Non abbiamo una formazione adeguata (eccezion fatta per il primo soccorso), non abbiamo attrezzature, non abbiamo mezzi. In sostanza non siamo nelle condizioni di organizzare un intervento degno di questo nome. Se la Protezione civile fosse attiva saremmo intervenuti senza batter ciglio. Tutto questo è un peccato. Nonostante abbiamo spiegato il funzionamento della Protezione civile ai ragazzi delle scuole, la macchina è ferma. Non vorrei che fossi io l'ostacolo a tutto questo. Chiedo che il sindaco collabori, ancora non ci ha trovato una sede. Auspico che ci convochi e ci dia delle risposte prima che prevalga lo scoramento».
Farris ha inoltre ricordato quanto sostenuto nell'ultimo Consiglio comunale: «Si dia ampia attenzione alla pineta del cantiere di rimboschimento di Berchida. Non c'è una via d'uscita. Se scoppia un incendio è l'inferno».

