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Mensa scolastica, le opposizioni: «Il mese scorso abbiamo ri-protocollato una richiesta di informazioni, ma non abbiamo ancora ricevuto risposte»

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L'opposizione consiliare ha diffuso un comunicato stampa attraverso il quale prende nuovamente posizione sulla “questione mensa scolastica” «dopo oltre un anno e mezzo dal primo accesso agli atti». Secondo i gruppi che siedono nei banchi delle minoranze «pare non esista una banca dati» nonostante siano state «pagate fatture di appalto senza alcun controllo mirato a verificarne la corrispondenza». Collegato a ciò anche il nodo delle morosità ritenute «inesigibili» e che – sempre a quanto sostengono le opposizioni – dovrebbero «oscillare tra le 40 e le 80mila euro». Affrontate le questioni relative alla proroga 2014-16, alla sostituzione del software e al fatto che «i centri di ricarica dei buoni mensa non siano stati nominati Agenti contabili». Le opposizioni, lo scorso mese, avevano nuovamente protocollato una richiesta di informazioni riguardanti: «il numero giornaliero di pasti erogati divisi per plesso e grado scolastico, nonché per i rispettivi anni scolastici in oggetto; il numero totale di alunni serviti, divisi per gradi e plesso scolastico, nonché per anno scolastico; i pagamenti e la morosità complessiva, il resoconto delle attività svolte per il recupero, al netto delle quote coperte dal Comune attraverso i Servizi Sociali».

Di seguito il comunicato integrale


Dopo oltre un anno e mezzo dal primo accesso agli atti afferente il servizio di mensa scolastica, ancora il Comune non è in grado di produrre alcun dato afferente il numero di pasti effettivamente erogati durante il biennio 2012-14 (in riferimento al primo capitolato di oltre 500mila euro). Infatti, ad oggi, è passato quasi un mese da quando tutta l’Opposizione ha ri-protocollata la stessa medesima richiesta di informazioni e chiarimenti in merito ad un appalto che, sommata la proroga supera il milione e 200 mila euro; eppure, l’attuale Responsabile del Servizio nemmeno si preoccupa di fornire risposta alcuna.

In sintesi, per il biennio 2012-2014, abbiamo chiesto un report recante il numero giornaliero di pasti erogati divisi per plesso e grado scolastico, nonché per i rispettivi anni scolastici in oggetto; il numero totale di alunni serviti, divisi per gradi e plesso scolastico, nonché per anno scolastico; i pagamenti e la morosità complessiva, il resoconto delle attività svolte per il recupero, al netto delle quote coperte dal Comune attraverso i Servizi Sociali.

Pare non esista una banca dati... il che, per il biennio 2012-2014, si tradurrebbe nel fatto che le fatture di un appalto – che, sommato alla proroga biennale 2014-2016, arriva a quasi 1 milione 200 mila euro –  son state pagate senza alcun controllo mirato a verificarne la corrispondenza!... E questo è ovvio, giacchè non hanno dati per la controverifica.

Una situazione assurda che, di conseguenza, si somma all’inesigibilità di alcuna morosità (sempre con riferimento al biennio 2012/14). Infatti, considerato che il Comune non ha una banca dati legata ai consumi mensili/giornalieri di ogni singolo bambino – cosa prevista dal Capitolato – è chiaro che lo stesso non è in grado di sapere chi ha pagato e chi no. Parliamo di una morosità record che pare oscillare tra le 40 e le 80 mila euro: anche qui non si han dati certi!

L’aspetto irrazionale di questa vicenda è che, come previsto dall’art. 13 del Capitolato – pena la risoluzione del contratto – il software in dotazione all’appaltatore avrebbe dovuto “consentire agli uffici comunali il controllo del saldo contabile per singolo utente, che dovrà risultare aggiornato in tempo reale”. Il meccanismo è semplice l’appaltatore attraverso il software controlla il numero di pasti giornalieri da preparare, quindi da fatturare, poi il Comune sempre attraverso il software, con una propria password d’accesso, verifica la congruità del dato prima di effettuare il pagamento. Almeno per quanto riguarda quel biennio, questo passaggio – ormai è chiaro – non è stato fatto o non ha funzionato (e, in questo caso si sarebbe dovuti intervenire comunque).

Come da Capitolato, dunque, nonostante l’appaltatore avrebbe dovuto risolvere il problema della mancata produzione dei dati giornalieri aggiornati entro 4 ore dalla segnalazione – partita più di un anno e mezzo fa dopo gli accessi agli atti dell’Opposizione – da parte del Comune abbiamo assistito ad una cosa quantomeno discutibile e incredibile: la reiterazione di questa situazione che, come scritto, ha creato debiti che allo stato sono inesigibili, poiché non esiste la banca dati, creando un potenziale danno erariale all'Ente…. Ma, fatto ancor più serio, abbiamo assistito ugualmente alla liquidazione delle fatture e, dulcis in fundo, alla proroga biennale del contratto (altri 700 e rotti mila euro) sempre alla stessa ditta quando, dopo quanto emerso a seguito degli accessi agli atti dell’Opposizione, sarebbe stato il caso di fermarsi e fare chiarezza sul tutto. Ovvero, di  fare un nuovo bando, certo non una  proroga che va a confliggere con quanto previsto dagli art. 12-13 del Capitolato i quali, come già evidenziato, semmai, prevedono la risoluzione del contratto quando il software non è in grado di “consentire agli uffici comunali il controllo del saldo contabile per singolo utente, che dovrà risultare aggiornato in tempo reale”. Tra l’altro, c'era tutto il tempo di fare un nuovo bando di assegnazione, anche perchè il contratto a luglio 2014 era arrivato alla sua naturale scadenza...

Ci sono diverse zone d’ombra da controllare che richiedono una risposta esaustiva e chiara, ma la Giunta abdica al suo ruolo di vigilanza, trasparenza, controllo; le zone d’ombra, riguardano non solo quanto sopra esposto afferente la corrispondenza tra ciò che è stato fatturato e pagato (parliamo di centinaia di migliaia di euro) ma, anche:

- il fatto che l’allora Responsabile del servizio (anni 2012-2014) che è anche Responsabile dell'anticorruzione dell'Ente, ovvero il Segretario comunale, ha dichiarato di non aver sostituito il software, smentita pubblicamente dal proprietario del software stesso col quale l’appaltatore aveva vinto il bando. Un software che, essendo condizione insuperabile in sede di gara, non poteva assolutamente esser sostituito;

- il fatto che i centri di ricarica dei buoni mensa non siano stati nominati Agenti contabili, il che è sempre obbligatorio per tutti coloro che maneggiano denaro pubblico, in quanto ogni tre mesi si deve rendicontare alla Corte dei Conti tutto il maneggio del denaro pubblico. Questo è un fatto gravissimo, soprattutto, se si considera che il Segretario comunale ha confermato che questo procedimento di nomina degli Agenti contabili NON è stato adottato nemmeno in altri settori dell’Ente (pensate se uno di questi settori fosse il porto di La Caletta… dove, ogni stagione, circolano centinaia di migliaia di euro!). Parliamo di una inadempienza che, complessivamente, potrebbe mettere in crisi anche l’attendibilità dei Bilanci comunali già approvati negli anni passati con il placet del revisore dei conti il quale, semmai, avrebbe dovuto segnalare la cosa, far emergere il problema.

Detto questo, l’Opposizione continua il lavoro di trasparenza di fronte ai cittadini, consapevole che anche la Magistratura è stata investita del caso.

I GRUPPI DI OPPOSIZIONE


 

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