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Camera di commercio di Nuoro, il Consiglio siniscolese ha votato a favore del mantenimento della sua autonomia

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Il Consiglio comunale del 15 settembre, tra i diversi punti discussi, ha anche approvato all'unanimità dei presenti un documento “Per la salvaguardia dell'autonomia della Camera di commercio di Nuoro”.
Con l'approvazione della legge 124 del 7 agosto (“Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”) si va infatti verso la «ridefinizione delle circoscrizioni territoriali, con riduzione del numero dalle attuali 105 a non più di 60 mediante accorpamento di due o più Camere di commercio».
Dalla delibera approvata emerge che «il quadro normativo rende possibile il rischio di accorpamento della Camera di Nuoro per il raggiungimento della soglia dimensionale minima di 75.000 imprese. Si assisterebbe a un ulteriore depauperamento del territorio di riferimento caratterizzato da un forte spopolamento, da un basso livello di sviluppo e da una scarsa infrastrutturazione, che sarebbe privato di un fondamentale elemento di sostegno e di coordinamento per il sistema delle imprese, di tutela dei consumatori, di collaborazione istituzionale con enti locali, di promozione del territorio».
Prima di passare alla votazione del dispositivo (che - essendo noto ai diversi consiglieri - non è stato neppure discusso), ha preso la parola Antonio Satta. Ribadendo il proprio voto favorevole per il mantenimento dello status quo, l'esponente di Zente Nova è ritornato sulla questione Giudice di Pace: «È surreale e ridicolo che ci proponiate questo ordine del giorno dopo non aver fatto nulla per evitare lo spostamento a Nuoro di quell'Ufficio nonostante l'opportunità offertavi dal decreto “milleproroghe”». «Tutto quello che hai detto non risponde a verità - ha risposto Celentano -, i sindaci di Budoni e San Teodoro non hanno inviato neppure una lettera; quelli di Lodè, Torpè e Posada erano contrari. Noi non potevamo accollarci tutte queste spese».

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