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11 a 4: il Consiglio respinge le dimissioni richieste dall'opposizione e l'atto di indirizzo per la costituzione di parte civile nel procedimento del 29 ottobre

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Nonostante l'assenza del consigliere Antonio Satta per motivi di salute e la sua conseguente richiesta di rinvio inoltrata al sindaco (ribadita in aula dagli altri esponenti di opposizione), il Consiglio comunale ha votato i punti all'ordine del giorno originariamente proposti da Zente Nova: le «dimissioni del Sindaco» e l'approvazione dell'«atto di indirizzo per la costituzione di Parte civile nel procedimento del 29 ottobre p.v. nel quale il Sindaco è imputato a carico del Sindaco medesimo».

La decisione di procedere prescindendo dalla richiesta delle minoranze (respinta mediante votazione) ha mostrato il primo degli attriti emersi nella seduta di ieri. Dopo un acceso scambio verbale tra Nino Fronteddu e l'assessore Piero Carta in riferimento a quando venne rinviata una discussione a causa dell'assenza di esponenti della maggioranza, il consigliere di Liberamente ha letto un messaggio telefonico inviato in tempo reale da Satta: «Potrei dire che mi aspettavo la stessa correttezza che ho fatto mia in occasioni analoghe anche verso componenti della maggioranza, ma vi conosco troppo bene. Sapevo che avreste bocciato la mia richiesta. Complimenti! Questo non cambia la sostanza delle cose: confido nella magistratura per il 29 ottobre e anche per tutte le partite aperte presso il Comune di Siniscola. Un saluto ai consiglieri di opposizione e al pubblico».

Il secondo attrito ha avuto per oggetto l'assenza, negli atti consegnati ai consiglieri, del documento con il quale il primo cittadino è stato rinviato a giudizio. Celentano, rispondendo ad Angioletto Fadda, ha dichiarato di avere soltanto «l'atto notificato al sottoscritto». «Non dispongo dell'atto», ha aggiunto la segretaria comunale chiamata in causa da Fronteddu. Il consigliere di opposizione ha anche chiesto il rispetto dell'articolo 5 del Regolamento, ma per la dottoressa Mattu «la proposta l'avete fatta voi e sarete voi stessi ad illustrarla». Parole condivise dai consiglieri Piergiorgio Lapia («Siete voi che in questo caso dovete farvi carico della documentazione») e Martina Cocco («Se l'avessimo avuto sarebbe stato doveroso farvene averne copia, ma voi avete fatto la richiesta dell'atto che cercate?»). A stretto giro di posta l'intervento di Gianluigi Farris: «Sulla mensa è da due anni che invano chiediamo gli atti».

Presa la parola, Celentano ha affrontato il tema delle dimissioni ricordando che «nel caso in specie non si è in presenza di alcuna pronuncia di condanna essendo il procedimento penale ancora in fase di rinvio a giudizio». Nel merito dell'imputazione «l'accusa è di non aver dato esecuzione a due ordinanze amministrative di demolizione, ma se questa fosse una ragione per dimettersi non vi sarebbe un sindaco nella Provincia di Nuoro e forse nell'intera Regione a poter permanere in carica». Secondo Celentano, inoltre, «le uniche demolizioni di strutture abusive che si conoscono sono state diposte solo a seguito di ordini dell'Autorità giudiziaria e da parte della Procura della Repubblica, per lo più attraverso i mezzi forniti dagli apparati dello Stato. Nessun Comune ha mai avuto mezzi, risorse e personale da impiegare in attività demolitive».

Relativamente alle strutture interessate, il primo cittadino ha concluso il suo intervento specificando che la mansarda de La Caletta «è un fabbricato completato nel 1971 per il quale fu rilasciato anche un regolare certificato di abitatività. Allo stato attuale è in corso l'accertamento di conformità richiesto dal titolare. Va rimarcato che molti cittadini italiani hanno usufruito di sanatorie ben più importanti. Il locale di Su Pranu risulta invece adibito a laboratorio artigianale dal 1984-85».

Dopo un intervento di Marco Fadda (secondo il quale occorre procedere «con una variante al Puc»)  si è passati alle votazioni. Respinte (con 11 voti contrari e 4 favorevoli) sia le dimissioni, sia l'atto di indirizzo per la costituzione di Parte civile «sebbene - come sostenuto da Celentano - di competenza della Giunta».

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