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Pro soluto, Zente Nova: «Cambiano i creditori ma rimane il problema del debitore. Da dove tirare fuori 1 milione e 500mila euro?»

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Anche Zente Nova ha manifestato le proprie perplessità in merito al “pro soluto”, il provvedimento finanziario adottato dall'Amministrazione comunale per far fronte ai crediti delle imprese. «Con quell’operazione cambiano i creditori, dalle imprese alla banca, ma rimane intatto il problema del debitore: da dove tirare fuori l’oltre milione e mezzo di euro che, oggi, il Comune di Siniscola deve alla ditta Coir?».

In una precedente risposta indirizzata a Idea Siniscola, altro gruppo di opposizione, la Giunta Celentano ha sostenuto che «l’appalto dei lavori di Santa Lucia è stato regolarmente aggiudicato sulla base di un finanziamento reale a totale carico della Regione Sardegna nell’ambito delle risorse del PIA NU 07 “Iniziative produttive”, per un importo di € 2, 5 milioni. La copertura finanziaria è garantita per € 1 milione dal bilancio regionale e per € 1,5 milioni dal fondo di regionale“Sviluppo e competitività”».

Questa la lettura di Zente Nova: «i 2 milioni e mezzo di euro erano scorporati nei seguenti termini: 1 milione di euro nell’esercizio finanziario (regionale) 2009, mentre la restante parte – 1 milione e mezzo di euro – da impegnare attraverso “le risorse già trasferite nelle annualità 2001/2002/2003” (praticamente quelle dei fondi PIA NU 07 che a suo tempo erano state destinate a Siniscola). Ebbene, a quanto ci risulta, le uniche risorse certe a disposizione del Comune per tramite della Regione sono quelle dell’esercizio 2009. Infatti, per ciò che è dato conoscere, le altre risorse legate alle annualità 2001/2002/2003 già dal 2006 sono state riprogrammate e redistribuite ad altri comuni sardi, e questo a causa dei ritardi del Comune di Siniscola nell’elaborazione progettuale degli interventi programmati a suo tempo. Quei soldi non ci sono, e questo è evidente per il fatto che il Comune di Siniscola ha dovuto ricorrere all’escamotage del provvedimento di cessione del credito “pro soluto”, per poter liquidare le spettanze alla Coir. Evita così il rischio di essere trascinato in tribunale e, a stretto giro di boa, di vedersi arrivare un decreto ingiuntivo, tale da proiettare il Comune in un percorso al limite filo del possibile dissesto finanziario».

Secondo Zente Nova vi è infine un «aspetto politico grave: l’Amministrazione Celentano, pur cosciente, ha proceduto all’espletamento e all’aggiudicazione dell’appalto senza avere certezze in merito alla copertura finanziaria reale, ovvero in merito all’impegno di spesa da parte della Ras. Una scelta spregiudicata e avventuriera che, ancora una volta, dimostra gli interessi distorti e l’incapacità di governare da parte del Sindaco e dell’Assessore ai Lavori pubblici. Che dire: da una parte ditte che eseguono i lavori non pagate, dall'altra un Comune indebitato che non ha i denari per farlo. Per quanto ci concerne, andremo in fondo alla faccenda per capire se vi sono responsabilità personali delle quali il paese non può accollarsi le spese».

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