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Cantieri verdi per far fronte alla “Vertenza Tessili”

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Si è tenuta nei giorni a Cagliari, presso la Presidenza della Regione, la riunione del Comitato di monitoraggio dell'accordo sulla cosiddetta "Vertenza Tessili". All'incontro, coordinato dal capo di gabinetto della Presidenza Filippo Spanu, hanno partecipato i rappresentanti degli assessorati del Lavoro, dell’Ambiente e della Programmazione e quelli delle organizzazioni sindacali territoriali.

«L'appuntamento – come si legge nel comunicato regionale – ha avuto come oggetto l'analisi dello stato di realizzazione delle misure elencate nell'accordo siglato il 7 agosto scorso tra Regione e organizzazioni sindacali e il rispetto degli impegni assunti, in quella occasione, dalle parti. L'intesa individuava, in via sperimentale, l'utilizzo di alcune misure predisposte dall'assessorato del Lavoro per risolvere la vertenza riguardante 412 lavoratori espulsi dal settore tessile della provincia di Nuoro che hanno cessato di ricevere gli ammortizzatori sociali nel 2014 e, per il futuro, circa altrettanti che hanno vissuto o stanno per vivere la medesima situazione nel 2015 e 2016».

Tra le misure proposte anche l'estensione ai lavoratori tessili già percettori di ammortizzatori sociali (e quindi ai Comuni interessati dalla vertenza) dei cosiddetti Cantieri verdi.

Non è mancato l'assenso delle amministrazioni comunali di Siniscola, Nuoro, Lodè, Posada, Torpè, Orosei, Budoni e l'Unione dei Comuni del Montalbo, anche a seguito dell'incontro del 30 settembre con i lavoratori della ex Legler.

«I 412 lavoratori che hanno cessato di ricevere gli ammortizzatori nel 2014 – si legge nel documento congiunto degli amministratori locali citati – meritano una riposta immediata perché non possono continuare a rimanere senza alcun aiuto per sé e le loro famiglie. l cantieri verdi già destinati ad altri lavoratori in utilizzo, vanno estesi anche a quelli coinvolti nella "Vertenza Tessili", pur in costanza della pubblicazione di bandi per l'attuazione di altre misure, come la Flexsecurity e del Welfare to work, a favore dei predetti lavoratori. Misure ovviamente non sufficienti per dare risposta a tutti i 412 lavoratori. Le Amministrazioni Comunali di Siniscola, Nuoro, Posada, Torpè, Orosei e Budoni danno la piena disponibilità per la predisposizione di progetti riguardanti il rischio idrogeologico, prevenzione incendi e di discariche abusive e propone di estenderli ai comuni interessati e direttamente coinvolti nella ricollocazione dei lavoratori dell'ex Legler di Siniscola (48 lavoratori attualmente senza ammortizzatori sociali e altri 20 che lo saranno a partire dal l0 gennaio 2016). Si tratta di interventi per porre in atto misure in conformità idrogeologico, con le Prescrizioni Regionali Antincendi, con la prevenzione del rischio , ovvero azioni contro il rischio incendi di interfaccia, con la bonifica di micro discariche e sanificazione interna ed esterna dei depositi e gestione delle c.d "vuote" (spazi dedicati alla sosta di materiale da eliminare). Ma i campi di intervento sono anche quelli della valorizzazione delle peculiarità ambientali e culturali, della tutela del patrimonio culturale e archeologico, che sono alla base dello sviluppo del territorio e della sua connotazione in chiave di turismo sostenibile. Questo consentirà di aiutare a definire un'identità turistica locale riconoscibile in quanto fortemente improntata alla sostenibilità sociale ambientale. Diamo il pieno sostegno per risolvere la difficile vertenza che interessa un territorio duramente colpito dalla crisi economica ed impegniamo la Regione a risolvere la vertenza tempestivamente».

Nella foto una manifestazione del marzo scorso

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