LA CALETTA - Da lunedì 19 ottobre gli alunni della scuola media sita presso l'ex casello del Genio civile dovranno recarsi (trasportati con mezzo pubblico) presso il caseggiato dell'Istituto comprensivo n.1 di via Silvio Pellico. È quanto prevede l'ordinanza sindacale n.98 emessa in data odierna a seguito del «verbale di sopralluogo redatto dall'ing. Silvio Lapia circa i rischi derivanti da eventuali di distacchi di intonaco dalle pareti delle aule a causa dalle forti infiltrazioni di acqua piovana». Al sopralluogo hanno partecipato i vigili del fuoco, i vigili urbani, i rappresentanti dell'impresa incaricata dal Comune, il sindaco Rocco Celentano e l'assessore della Pubblica istruzione Piero Carta. Per evitare «ogni rischio per gli alunni, i docenti, il personale ATA e per tutte le componenti scolastiche» la scuola è chiusa a decorrere da oggi «fino a data da destinarsi».
A stretto giro di boa sono arrivate le dichiarazione di alcuni esponenti delle opposizioni consiliari. «Non è una bella notizia – ha dichiarato Gianluigi Farris di Idea Siniscola – sapere che i nostri ragazzi possano correre dei rischi nei luoghi della loro formazione. Se però l'altra scuola in costruzione fosse terminata e non soltanto colorata all'esterno, forse gli studenti avrebbero un'alternativa a La Caletta senza bisogno di essere trasportati a Siniscola».
Per Nino Fronteddu (Libera Mente) «la cosa va avanti ormai da 3 anni, cade il tetto ma questa giunta non si sente in dovere di intervenire. Una giusta e corretta programmazione avrebbe potuto nel periodo estivo dare soluzione ai problemi dell'edificio e permettere il corretto funzionamento dell'anno scolastico. Questi fatti gettano gravi ombre su come vengono gestiti i lavori pubblici nel nostro comune. Infatti quasi tutte le opere rimangono non concluse e anche quando concluse dopo poco tempo cominciano a presentare problemi. Allora questi lavori come vengono fatti? E le verifiche? C'è qualcuno che controlla? Se questi soldi vengono spesi male perché dobbiamo prendere altri soldi pubblici e non invece chiamare a rispondere chi quelle opere le ha fatte male?».
Sulla stessa lunghezza d'onda Antonio Satta di Zente Nova: «è la dimostrazione che coloro che da anni governano il territorio lo fanno alla giornata, senza alcuna programmazione ma con la logica del tirare a campare. Non hanno il polso della situazione: se solo avessero eseguito le ordinarie manutenzioni richieste per quel tipo di strutture, si sarebbero attivati per tempo senza chiudere la scuola ad anno scolastico iniziato, con tutti i disagi che ciò comporta per bambini e famiglie. Se la sicurezza e l’incolumità dei bambini non sono una priorità , per chi amministra cosa lo è? Infatti, la cosa grave è essere arrivati a chiudere la scuola per un fenomeno – il distacco di intonaco dalle pareti delle aule – che non si verifica dall’oggi al domani, ma che doveva essere affrontato e risolto, magari, durante l’estate a scuola chiusa».