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Cantieri verdi, Siniscola non rientra tra le aree deindustrializzate. Celentano: «Esiste però un protocollo d'intesa per arginare il problema, abbiamo anche scritto alla Regione»

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Nonostante l'ottimismo profuso a seguito della riunione del Comitato di monitoraggio dell'accordo sulla "Vertenza Tessili" - tenutosi in Regione il 2 ottobre scorso -  pare che ci sia qualche problema circa l'estensione dei “Cantieri verdi” al comune di Siniscola. Macomer, Ottana, Noragugume, Borore, Orani e Sarule potranno avviarli, ma altri comuni del Marghine, del nuorese e della Baronia interessati dalla crisi del comparto non sono stati inseriti tra le aree deindustrializzate. Di conseguenza i prossimi finanziamenti sono destinati ai comuni interessati dai cantieri forestali.
«C'è però - ha dichiarato il sindaco Celentano - un protocollo d'intesa, la Giunta regionale deve fare una delibera per inserire queste località. Io ho anche inviato una lettera di sollecito».
I cantieri comunali verdi sono stati concepiti per i lavoratori in utilizzo già percettori di ammortizzatori sociali, e per favorire la piena estensione della misura alla "Vertenza Tessili".
«La Giunta – si leggeva nel comunicato regionale del 2 ottobre – ha assunto l’impegno di adottare tempestivamente una delibera (su proposta dell’Assessore competente per materia) con cui viene data la possibilità di attivare “Cantieri verdi” a tutti i comuni interessati dalla vertenza. Al tempo stesso, con la collaborazione di tutte le parti, i comuni che hanno già ricevuto anticipazioni per lo stesso progetto per gli anni 2012 e 2013, saranno invitati a spendere immediatamente i fondi già loro destinati e attivare i cantieri per i quali sono stati erogati. La mancata spendita di quelle risorse impedisce infatti, al momento, la possibilità di ricevere il rifinanziamento della misura e, soprattutto, fa venir meno una opportunità di utilizzo per una importante quota dei lavoratori interessati all'accordo».
 

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