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Ordinanza del Sindaco: «massimo 3 cani da detenere nella propria abitazione». Zente Nova chiede il ritiro immediato del provvedimento

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Attraverso un'Ordinanza emanata il 16 novembre, Rocco Celentano ha ridotto a 3 il numero massimo di cani che è possibile detenere nella propria abitazione.

«Al fine - ha motivato il Sindaco - di andare incontro alla reale esigenza che gli animali siano tenuti in modo e ambiente tali da non recare disturbo o danni ai coabitanti, al vicinato o ai passanti».

Il provvedimento si configura come rettifica a un'Ordinanza precedente attraverso la quale il primo cittadino imponeva «ai proprietari o detentori di cani di detenere un numero massimo di 5 cani adulti oltre alle eventuali cucciolate per il tempo strettamente necessario allo svezzamento e, comunque, per un periodo non superiore a 40 giorni».

Dai banchi dell'opposizione è giunto il niet di Zente Nova che considera il dispositivo «fatto, probabilmente, per andare incontro a qualche cittadino; in realtà ingiusto nei confronti degli amanti dei cani e, soprattutto, dei cani stessi».

«Con l’Ordinanza n. 108 del 16 novembre u.s. - spiegano gli esponenti del movimento - il Sindaco Celentano, nella convinzione di averne il potere, ha deciso di ridurre a 3 il numero massimo di cani da detenere nella propria abitazione; purtroppo per il Sindaco, la normativa nazionale e regionale, la giurisprudenza dominante gli vanno in soccorso. Infatti, giuridicamente non è stabilito il numero degli animali da accudire e, qualora dovessero sorgere dei problemi, questi vanno valutati in maniera singola. A tal proposito, tra le tante, si segnala la sentenza del Consiglio di stato n. 7387 depositata in data 12.10.2010, avverso una Ordinanza comunale che limitava a 3 il numero di cani da detenere per abitazione, sentenza con la quale il Consiglio precisa chel’amministrazione può discrezionalmente stabilire in base ad una communis opinio il numero massimo di animali che è possibile detenere nelle abitazioni o nelle unità immobiliari, così non è ove trattasi di animali detenuti anche in idonei spazi aperti in relazione ai quali la detenzione personale per motivi di affezione è limitata della legislazione regionale a tutela della pubblica salute e del benessere degli animali stessi, indipendentemente dal numero o dalle specie detenibili”».

Secondo il gruppo rappresentato da Antonio Satta, «il Sindaco, evidentemente non immune da slanci di onnipotenza, dovrebbe sapere che nessuna Legge nazionale specifica quanti animali domestici si possono tenere in casa. Ciò può essere regolamentato, certo, ma motivato adeguatamente (in termini sanitari, di sicurezza, di benessere animale, di disturbo della quiete pubblica e via dicendo) anche attraverso eventuali regolamenti locali. Ma, a tal proposito, esistono dei chiari paletti entro i quali muoversi. Per questo, qualora volesse regolare la materia, il Sindaco non dovrebbe limitarsi ad usare lo strumento improprio dell’Ordinanza (che è un istituto con altre finalità) bensì dovrebbe avanzare la proposta di un Regolamento comunale da far passare in Consiglio comunale. Ovviamente, ripetiamo, ferma restando la ratio per la quale il limite del numero di animali da detenere in casa debba seguire criteri precisi e definiti, principalmente, legati al benessere animale e sulla base delle normative sanitarie; ossia, criteri legati al numero dei mq della casa, al fatto che ci sia o meno un giardino etc».

Zente Nova ha inviato al Sindaco una richiesta di ritiro immediato dell'Ordinanza n.108 del 16 novembre, «compresa l'Ordinanza precedente n. 68 del 25 agosto u.s. con la quale si individua in 5 il numero massimo di cani da detenere per abitazione».

«Sarebbe auspicabile - ha concluso il gruppo - che il Sindaco e la sua Giunta si preoccupassero di cose più importanti, delle politiche attive per il lavoro, del degrado urbano, delle scuole fatiscenti, dei lavori pubblici incompiuti, di intercettare finanziamenti per movimentare l’economia locale».


 

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