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Riqualificazione centro storico e piano per gli insediamenti produttivi Buzzi Unicem, approvati dalla sola maggioranza i due punti dell'ultimo Consiglio comunale

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Consiglio comunale semideserto, quello di venerdì pomeriggio. La sua seconda convocazione (la prima era prevista il giorno precedente a mezzogiorno) richiedeva un numero legale decisamente più basso rispetto al quorum ordinario e, per tale motivo, si è dato inizio ai lavori nonostante le 11 assenze registrate durante l'appello nominale. Per le minoranze presenti i soli Nino Fronteddu e Gianluigi Farris, che hanno però abbandonato l'aula ancor prima dell'illustrazione del primo punto. Motivo del contrasto, «la mancanza – secondo le opposizioni – degli atti necessari alla discussione dei punti».

«Gli atti non erano a disposizione nemmeno questa mattina - ha dichiarato Nino Fronteddu - e, in riferimento ai punti di natura urbanistica, la conferenza dei capigruppo aveva stabilito di effettuarne la consegna almeno 15 giorni prima della discussione consiliare per poter permettere di verificare tutti gli elementi documentali. Ritengo che nella giornata di oggi si possa al massimo discutere sul tema, rinviando però la votazione». Sulla questione ha preso anche la parola l'assessore dell'Urbanistica Riccardo Corosu sostenendo che «gli atti erano a disposizione negli uffici, bastava fare un piano in più per poterne avere copia».

L'intervento del consigliere di LiberaMente (che in risposta a Corosu ha chiesto se tali atti fossero «presenti in aula a disposizione dei consiglieri, come da Regolamento») è stato fatto «anche a nome di Antonio Satta, impossibilitato a partecipare». L'esponente di Zente Nova, raggiunto telefonicamente, ha dichiarato che «questo è il secondo Consiglio che viene fissato bypassando la Conferenza dei capigruppo. Impegni inderogabili hanno impedito la mia presenza, ma se la data non la si stabilisce assieme qual è il senso della Conferenza?».

I lavori hanno quindi avuto inizio senza la presenza di Fronteddu e Farris. Solo successivamente hanno fatto il loro ingresso i consiglieri Angioletto Fadda (che ha manifestato la sua contrarietà rispetto all'orario di convocazione), Martina Cocco e Concetta Geranio.

Con il primo punto è stato approvato il progetto preliminare relativo ai lavori di riqualificazione sociale e culturale del centro storico per poter partecipare al bando 2015 della legge regionale 29/98. L'importo complessivo del progetto triennale è di 2 milioni di euro così ripartiti: 480mila euro per il 2016 e 760mila sia per il 2017 che per il 2018. Previsti, «anche con l'obiettivo di creare le condizioni per la realizzazione di un albergo diffuso», interventi in via Sassari («nuova pavimentazione realizzata in lastre di granito; nuovo sistema di raccolta delle acque meteoriche; adeguamento allacci fognari; nuovo impianto di pubblica illuminazione; predisposizione di nuovi cavidotti per banda larga e interramento delle linee elettriche e telefoniche»), nelle vie Amsicora, Asproni e Dante («riqualificazione con le pavimentazioni storiche di acciottolato»), in piazza Puxeddu e area circostante («aree giochi per bambini, sosta per anziani e attività sociali») e nel Centro giovanile parrocchiale («rifacimento del campo di gioco, impianto fotovoltaico, impianti per pallavolo, basket e calcetto»).

Il secondo punto verteva invece sull’adozione del piano per gli insediamenti produttivi presentato dalla ditta cementifera Buzzi Unicem. Il Consiglio, astenuti Fadda e Geranio, ha quindi approvato un aumento della superficie di comparto.

«Si tratta di un adeguamento al Puc – ha dichiarato Celetano – sfruttando le volumetrie non ancora utilizzate e non gravate da vincoli paesaggistici». Alla presenza dell'ingegnere Giuseppe Becciu della Buzzi Unicem, sono state illustrate le prospettive di mercato che potrebbero innescarsi a seguito della produzione di cemento “classe G”, la cui particolarità è quella di avere un'alta resistenza ai solfati. Tale prodotto, utilizzato per intonacare le pareti interne dei pozzi petroliferi, dovrebbe essere esportato nei paesi del nord e del centro Africa. «Al mondo siamo in pochi – ha asserito Becciu – a fare questo prodotto. In Italia quello di Siniscola sarebbe l'unico stabilimento oltre a quelli di Germania, Usa e Russia». La produzione stimata è di 100 mila tonnellate annue, un terzo del fabbisogno complessivo. Durante l'intervento dell'ingegnere Becciu sono state affrontate anche le difficoltà del mercato petrolifero, con la diminuzione del prezzo per barile dai 100 ai 38 dollari.

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