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Parco di Tepilora e del territorio del Rio Posada, via libera da parte di 12 Comuni per il riconoscimento Mab Unesco

l'ultima approvazione unanime ieri ad Alà dei Sardi

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Il Consiglio comunale di Alà dei Sardi, con voto unanime, ha approvato ieri la dichiarazione di interesse circa la proposta di candidatura del Parco di Tepilora e del territorio del Rio Posada al riconoscimento Mab Unesco. Si chiude quindi una tappa del percorso che le diverse amministrazioni del territorio (quattro interne al Parco e otto esterne) stanno compiendo per arrivare all'ambito traguardo. Il Consiglio comunale di Siniscola, alla presenza del sindaco di Lodè Graziano Spanu, aveva deliberato, anch'esso all'unanimità, durante la seduta del 18 febbraio.

La fase preliminare esplorativa finalizzata all'ottenimento del riconoscimento Unesco è stata avviata dai Comuni aderenti al Parco (Bitti, Posada, Torpè e Lodè) in collaborazione con il ministero dell'Ambiente. Entro il 30 settembre si dovrà trasmettere il dossier completo e, sulla base della valutazione fornita dallo Iacbr (International advisory omcmittee for biosphere reserves), il Consiglio Mab si esprimerà sull’ammissione, sul differimento o sulla bocciatura della proposta (nel maggio-luglio seguente).

Il progetto Mab (il cui acronimo è Man and the biosphere) è stato promosso nel 1971 allo scopo di individuare e certificare nel mondo i territori più idonei alla sperimentazione e realizzazione di nuove idee per lo sviluppo sostenibile. Queste, come si legge negli schemi di delibera approvati dai Consigli, le finalità nel dettaglio: «conservazione della biodiversità e della diversità culturale; sviluppo economico sostenibile sul piano ambientale culturale e sociale; supporto logistico ad attività di ricerca educazione e formazione, affinché ogni Riserva di Biosfera divenga luogo di buone pratiche, a beneficio delle comunità e della popolazioni locali e come esempio da emulare in altri ambiti e territori».

Sono 651 (suddivisi in 120 paesi) i territori Mab a livello planetario. 13 in Italia tra i quali il Parco del Delta del Po, l'Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Ledrensi e Judicaria, tutti promossi nel 2015.

Queste riserve «rappresentano il riconoscimento di qualità e regole in quanto già esistenti e documentate e non comportano l'imposizione di alcun vincolo ambientale o di altro genere, oltre quelli che siano già disciplinati e gestiti dalle leggi nazionali e dalle amministrazioni locali; danno una grande opportunità di visibilità, di confronto e apertura a nuove ricche relazioni culturali sociali e economiche in ambito europeo e mondiale; rimarcano e promuovono le eccellenze e i valori specifici di ciascuna area, creando nuovi ambiti di volontaria coesione, collaborazione, competitività e qualità territoriale che possono rafforzare la presenza dell'Italia nel contesto internazionale globale».

Per il sindaco di Lodè non ci sono dubbi: «questa è un'opportunità per tutto il nostro territorio, ci dispiace per Lula che, a differenza di Buddusò, Budoni, Onanì, Padru, Siniscola, Orune, Osidda e Alà dei Sardi non si è ancora espresso. Ma dobbiamo andare avanti per arrivare all'obiettivo». Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco siniscolese Rocco Celentano: «crediamo nello sviluppo sostenibile e pensiamo che questa opportunità rafforzi anche l'altro nostro progetto, quello del Parco delle Baronie».

Venerdì 18 Marzo, presso la sede del Parco, a Bitti, verranno presentati i contenuti preliminari del dossier di candidatura (perimetrazione dell’Area Mab, motivazioni della candidatura, obiettivi di tutela, di crescita culturale e di sviluppo socio-economico sostenibile, struttura di governance della Riserva di biosfera). Sarà presente l’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Emma Ignazia Spano.

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