È stata presentata il 2 marzo a Roma, presso la Biblioteca del Senato, la Relazione annuale a cura della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo presieduta dal Procuratore Franco Roberti. Diversi gli ambiti sotto la lente dell'organo.
Nel paragrafo 9.1.3 del dossier (“L'evoluzione delle mafie e l'affermarsi di un nuovo metodo, quello corruttivo-collusivo”) si legge che «per sintetizzare, le mafie oggi sparano meno ma sono sempre vitali e, soprattutto, fanno più affari di ieri. Sul piano, poi, della penetrazione negli appalti pubblici, un numero sempre crescente di amministratori (e fra queste quelli di città e capoluogo di provincia e di grandi metropoli come Roma), magistrati, politici, non solo nel mezzogiorno d'Italia, sono risultati collusi con esponenti di associazioni mafiose. La penetrazione, poi, all’interno di appalti e servizi pubblici, appare non solo aumentata quantitativamente, ma, anche modificata qualitativamente. Ed infatti, mentre sul piano della sua estensione, il fenomeno, nel corso del tempo, si sta allargando sempre più. E riguarda non solo, i tipici settori degli appalti legati alle attività edilizie, stradali, al ciclo dei rifiuti, ma, anche, in quello della sanità e dell’assistenza pubblica, dove, senza sparare un colpo di arma da fuoco, gli imprenditori delle mafie (in Sicilia, Calabria, Lazio e Campania, ma, anche altrove) sono entrati, ora in un modo ora in un altro, ora operando dall’esterno ora dall’interno, nelle ASL, nei Comuni e negli Ospedali».
Il documento (inerente al periodo 1 luglio 2014 – 30 giugno 2015) è composto da 959 pagine. Al suo interno vengono analizzate anche le diverse questioni legate alla situazione sarda, dal narcotraffico agli appalti pubblici. In riferimento a questi ultimi, si parla di «fenomeni d'infiltrazioni del crimine organizzato di tipo mafioso». Nella relazione del Consigliere Filippo Spiezia è stato citato «l'illecito condizionamento nella fase di aggiudicazione delle gare d'appalto, da parte d'imprese provenienti da altre regioni d'Italia a forte densità mafiosa. Ciò sta emergendo nelle indagini relative alla stipula di un “contratto” pluriennale per l'affidamento, mediante project financing, della concessione dei lavori relativi alla ristrutturazione e al completamento dei presidi ospedalieri San Francesco e C. Zonchello di Nuoro, San Camillo di Sorgono e dei presidi sanitari distrettuali di Macomer e Siniscola. Tale vicenda è stata anche oggetto di alcune interrogazioni parlamentari aventi l'obiettivo di sollecitare l'approfondimento della singolare iniziativa contrattuale della Asl 3 di Nuoro».
Ad aver la competenza su tutta l'isola è la Direzione Distrettuale di Cagliari.