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La Caletta e Posada, successo per le due presentazioni de “Il pescatore di fango” di Guarino

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“Il pescatore di fango”, romanzo di Armando Guarino recentemente riedito da David And Matthaus Blanco, è stato presentato a La Caletta (il 17 luglio) e a Posada (il 20). «La prima serata, curata e voluta dall’autore stesso, va intesa – spiega Francesca Capra dei To Kaos nella nota stampa diffusa nelle scorse ore – come un omaggio a “Sa Salina”, teatro “naif” degli avvenimenti; la seconda (curata dall'assessora Anna Lisa Costaggiu, Ndr) è invece entrata di diritto nella programmazione dell’Estate posadina».

La presentazione dell'opera è stata affidata a Vittorio Sella, scrittore e giornalista vitzichesu da tempo residente a Siniscola. «Sella – prosegue la nota – ha evidenziato le dinamiche narrative e la capacità investigativa messa in campo dal maturo ispettore Santonastaso, splendido protagonista della vicenda. Posada, Sa Salina, Siniscola, Turpu sono, per il protagonista, luoghi dell’anima, nei quali è facile ritrovarvi la propria giovinezza, la pace interiore, il senso di appartenenza e la forza vitale. Santonastaso (forse anche Guarino), nelle circa 190 pagine de “Il pescatore di fango” ri-scopre se stesso e l’Isola, ri-trova le sue capacità di indagine e le sue velleità di uomo. Vittorio Sella nella Sardegna di Guarino vi ha ritrovato un’isola misteriosa, in bilico tra il bene e il male, così poco vacanziera ma struggentemente autentica».

Oltre all'autore («napoletano doc ma palesemente e fanciullescamente “filo-sardo”») erano presenti anche le lettrici Francesca Capra e Monica Pusceddu della compagnia teatrale “To Kaos” di Siniscola. «Le due serate – conclude il comuncato – si sono poi trasformate in un reading, a tratti forte e impetuoso e a tratti lento e lirico. Le letture al chiaro di luna (“piena di splendore e di sé” per dirla con Guarino), le musiche di Luigi Einaudi e quell’affresco naturale che è la piccola Piazza Zirottu, hanno poi aggiunto quella magia che solo le “piccole cose di buon gusto” sanno regalarci».

 

 

 

 

 

 

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