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Emergenza idrica, Farris alla Regione: «Terminare i lavori di completamento della diga del Maccheronis»

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Attraverso l'ordinanza n.4 del 17 agosto, il presidente del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale aveva disposto «l’adozione dei provvedimenti volti all’ulteriore contenimento degli utilizzi - a fini irrigui - dell’acqua grezza erogata mediante le reti consortili alimentate dall’invaso di Maccheronis». Interessati i Comuni di Siniscola, Torpè, Posada, Budoni e San Teodoro.

Sul tema è intervenuto il primo cittadino Siniscolese, Gian Luigi Farris, attraverso un comunicato. Dopo aver citato i disagi che colpiscono gli operatori del comparto agro-zootecnico, Tardelli ha paventato ripercussioni in tema di «fornitura di acqua per uso domestico»: «Queste ulteriori restrizioni – ha dichiarato – suonano come un campanello di allarme. La diga si sta progressivamente svuotando ponendo una seria preoccupazione sulla reale capacità dell’invaso di garantire, a breve, l’erogazione per uso potabile».

Chiamata in causa l'amministrazione regionale: «A tre anni dall’alluvione, nonostante le enfatiche rassicurazioni di un intervento sollecito e risolutivo per la sicurezza dell’invaso, ad oggi non sono stati portati a termine i lavori di completamento della diga. La definizione di tali lavori avrebbe sicuramente scongiurato ulteriori pene ad un territorio e a una popolazione già fortemente provata dalla crisi economica. Tutto ciò è intollerabile per noi amministratori e non si può pensare di poter accettare passivamente questa situazione causata dalla mancanza di reali risposte da parte della Regione».

Da qui l'auspicio di «un sollecito intervento del presidente della Regione e degli assessori competenti» finalizzato «alla definizione degli interventi già programmati, dopo l’emergenza del 18 novembre 2013, in termini di sicurezza» e «alla conclusione dei lavori in atto, che scongiurino l’aggravarsi della situazione attuale di emergenza idrica che rischia ormai di compromettere una regolare fornitura dell’acqua alle utenze civili».

 

 

 

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