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Università della terza età, questo pomeriggio l'inaugurazione dell'anno accademico 2016/17

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Sarà inaugurato questo pomeriggio, alle 17.30 presso l'Auditorium “Mirella Fenu” della Biblioteca Comunale di Siniscola, l'anno accademico 2016/17 dell'Università della terza età, associazione che opera a Siniscola e nel territorio circostante dal 1992.

«Anche quest'anno – queste le parole del presidente Antonio Murru –, a parte il sentimento di amicizia e di fiducia che respiriamo all'interno di questo meraviglioso gruppo, rimane per noi la grande soddisfazione di aver costituito e di tener ancora viva, dopo venticinque anni, un'associazione aperta a tutti. Un'associazione che, pur rivolgendosi di preferenza agli anziani o ai diversamente giovani, è sempre stata aperta al dialogo profondo e rispettoso tra le generazioni in uno scambio di esperienze e di saperi, che diventano la matrice del nostro vivere civile e della nostra stessa essenza di comunità. Restiamo sempre convinti di aver fatto per noi, per tutti quelli che ci seguono e anche per tutta la comunità, una scelta giusta proponendo a tutti un impegno culturale che facesse scoprire non solo quanto abbiamo spesso trascurato, ma anche quanto questa scoperta sia gratificante».

Per Murru «la cultura e la stessa ricerca di essa diventano capacità di integrazione e di comprensione se sappiamo viverle come condivisione di conoscenze, se sappiamo percepirle come percorso di crescita e occasione di confronto. L'importanza della cultura, l'importanza di imparare, l'importanza di rimanere aperti a tutte le istanze del mondo esterno devono rimanere caratteristiche fondamentali dell'uomo, senza distinzioni di età o di censo».

La conoscenza, per il presidente Ute, rimane «la scelta fondamentale» di fronte a una «crisi epocale che non è ancora finita e che sta mettendo a rischio, purtroppo, conquiste che ritenevamo definitive»: «Le sfide attuali, dalla globalizzazione all'internazionalizzazione dell'economia fino all'enorme cambiamento dei sistemi di comunicazione, hanno bisogno di un armamentario di strumenti, che dovremmo cercare di conoscere e di acquisire. Noi nella nostra modesta opera di volontariato culturale siamo su questa linea per contribuire con la conoscenza e col confronto a rendere tutti cittadini più consapevoli per arricchire in tal modo la comunità dove si opera».

 

 

 

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