Le disposizioni contenute nella delibera 59/1 della Giunta regionale, relativa all'individuazione delle aree di crisi industriale non complessa, continuano a far discutere gli attori della politica locale. L'ex sindaco Rocco Celentano, presidente regionale del Partito socialista, parla di «schiaffo» e di «discrimizazione».
«È un provvedimento – ha proseguito Celentano – gravemente penalizzante, in quanto risulta che Siniscola è l’unico territorio del Nuorese escluso dall’elenco per ottenere le agevolazioni statali previste dal decreto del Mise del 4 Agosto 2016, pur facendo parte delle principali aree di crisi del Piano di Rilancio del Nuorese. Non sono comprensibili pertanto le motivazioni per le quali la Regione ha adottato una politica ad escludendum, non riconoscendo la gravità della situazione socio-economica di Siniscola e del Sistema locale del lavoro della Baronia, ma operando scelte a favore di territori indubbiamente più forti come Cagliari, Olbia e Alghero».
Secondo l'ex primo cittadino «nelle Baronie sono presenti tutti i dati oggettivi relativi alla popolazione, al gap disoccupazionale, al basso reddito pro capite, nonché alla specializzazione produttiva industriale».
Citato anche «il mancato avvio del Piano di Rilancio del Nuorese, partito nel 2012 da Siniscola e conclusosi a Nuoro il 15 Luglio del 2016 con la firma di tutti i soggetti. Ciò rende sempre più difficile la ripresa produttiva mentre la disoccupazione giovanile avanza senza freni. È tempo di finanziare i progetti partendo da quelli delle infrastrutture, nel nostro caso il Porto di La Caletta».
In riferimento alla Zir «è tempo di superare lo stato di liquidazione e il grave disagio che il personale vive da diversi anni, senza ricevere lo stipendio».
«In assenza di tutto questo – conclude la nota – occorre assumere iniziative per far sentire la nostra voce nei confronti della Regione, per cui stupisce il silenzio assordante dell’amministrazione comunale».