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“No una de mancu” dopo la giornata del 25: «Speriamo di diventare un gruppo spontaneo di donne della Baronia»

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Lo slogan “Non una di meno” ha scandito la giornata internazionale contro la violenza di genere e gli appuntamenti ad essa collegati. Su tutti la manifestazione nazionale che si è tenuta ieri a Roma con oltre 250mila partecipanti.

Anche Siniscola ha dato il proprio contributo con tre iniziative organizzate dal gruppo spontaneo di donne “No una de mancu” e svoltesi venerdì 25.

Al mattino i ragazzi dell'Itc Oggiano, dopo aver aperto con la rappresentazione teatrale sui luoghi comuni della violenza “Se pensi che...devi sapere che”, hanno potuto assistere alle relazioni della sociologa Rosalia Brundu del CPI di Nuoro (la quale si è soffermata sui concetti dello stereotipo e sulla mercificazione del corpo femminile) e della commissaria della Polizia di Siniscola Rita Morelli (che ha fatto un excursus sulla normativa vigente e sulle procedure adottate a seguito dei reati connessi alla violenza di genere).

Nel pomeriggio, con partenza da Gana 'e Gortoe, il corteo silenzioso ha attraversato le vie Olbia, Gramsci, De Gasperi e Roma per poi arrivare in piazza del Mercato. Durante le diverse fermate sono state lette (accompagnate dalle musiche di Luciano Sezzi al sax e di Federico Ventroni alla chitarra) una serie di testimonianze da parte di Pina Murru, Marilisa Circelli, Valentina Selis, Marta Mele, Maria Antonietta Fadda, Silvia Casula e Caterina Floris. Particolarmente toccante la lettura in ricordo di Anna Doppiu, la sessantaquattrenne sassarese bruciata viva dal marito.

A metà corteo, in via Gramsci, la compagnia di danza Nuova Energia di Chiara Chisu si è esibita in un primo flash mob incentrato su una poesia di Alda Merini declamata da Gianna Fois. La giornata si è conclusa con il concerto dei Save the Hammer.

Per le organizzatrici, l'evento del 25 è stato soltanto un «inizio»: «Speriamo sia il primo di una lunga serie - hanno dichiarato - che porti a sensibilizzare le persone circa la violenza di genere, perché non ci sia una di meno fra noi, perché non ci siano più bambine, donne e ragazze che subiscano violenza di genere. Siamo donne di Siniscola, ma speriamo di diventare un gruppo spontaneo di donne della Baronia. Un ringraziamento va a tutti coloro che, con la partecipazione, la sensibilità e gli aiuti economici, hanno reso possibile la manifestazione».

 

 

 

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