Sulle prospettive della Zir di Siniscola avevano già espresso le proprie opinioni i socialisti rappresentati in Consiglio comunale da Antonio Bidoni. Per la formazione dell'ex sindaco Rocco Celentano occorreva puntare sulla gestione sovracomunale in quanto «l’Unione dei Comuni è un soggetto istituzionale qualificato, in grado di redigere un piano di sviluppo integrato con il coinvolgimento di un’area vasta».
Il gruppo Identità e rinnovamento, comprendente anche la consigliera Franca Pau, ha manifestato in merito alcune «perplessità»: «Siamo sicuri che Siniscola da sola possa garantire la gestione dell'area? Dopo i due anni garantiti dalla Regione, il Comune sarà pronto a gestire qualsiasi eventuale dinamica? Quali sono le azioni che la Giunta intende attuare per il rilancio e la crescita dell'area industriale di Siniscola? Quali azioni per creare crescita occupazionale? Attendiamo di confrontarci sulle valutazioni strategiche ed economiche poste a sostegno di questa scelta "coraggiosa e responsabile". In attesa di decisioni definitive ci rendiamo disponibili a valutare le scelte più utili ed efficaci per il rilancio della zona industriale di Siniscola».
«Non conosciamo un piano di gestione – ha dichiarato Antonio Satta di Zente Nova – UpS – ma al tempo stesso sappiamo che la gestione di una Zir è molto onerosa e che il Comune di Siniscola non è riuscito a gestire nemmeno l'assorbimento di S'Ena 'e sa Chitta al patrimonio comunale. Nella frazione non è stato fatto un solo intervento nell'ultimo anno. L'ultima alluvione ha fatto saltare alcune strade e così sono rimaste». Auspicata una guida da parte dell'Unione dei Comuni «per la ripartizione dei costi di gestione». «La Regione – ha proseguito Satta – si è liberata di una patata bollente scaricandola ad altri, che pare siano pure contenti di questo».
Piano di gestione imprescindibile anche per Nino Fronteddu: «Se voglio prendere in carico un'area industriale devo averne chiara la sostenibilità economico-finanziaria e organizzativa. Non sappiamo nulla più di quanto appreso dalla stampa: aspettiamo quindi che tutte le questioni vengano portate in Consiglio». Fronteddu aveva chiesto informazioni durante l'ultima seduta del parlamentino civico siniscolese, avvenuta il giorno prima dell'incontro cagliaritano del 21 dicembre (al vertice erano presenti le delegazioni della Ras, del Comune e dell'Unione del Montalbo). «In quell'assise – ha concluso Fronteddu – Farris non ci ha dato risposte rinviando la discussione alla successiva adunanza. Auspichiamo una convocazione a breve termine».
«Se vogliono fare di testa loro i numeri li hanno – queste le parole di Lucio Carta, Siniscola Insieme – ma credo che prima di assumere una decisione definitiva vada convocato il Consiglio. È stato preso l'impegno e va rispettato». In merito alle condizioni emerse per il passaggio di gestione, il giudizio di Carta è negativo: «Lasciano a desiderare, in Consiglio ci presentarono ben altri paletti. Si parlava di una proposta blindata chiedendo garanzie anche in riferimento alla sistemazione infrastrutturale. Mi auguro che non abbiano chiuso definitivamente e che i cittadini non paghino le conseguenze di tali scelte».

