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Urbanistica, l'ex maggioranza: «Respingiamo al mittente le illazioni sulla gestione del passato»

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«Respingiamo al mittente le illazioni sulla paventata discutibile gestione urbanistica del passato. Trattasi di dichiarazioni in piena libertà che nei fatti non trovano riscontro». Inizia così la replica, firmata «Centrosinistra e indipendenti», alle dichiarazioni della maggioranza in riferimento alle politiche di pianificazione del territorio. Diverse le questioni affrontate nel documento delle forze politiche che hanno guidato l'amministrazione nella legislatura conclusasi la scorsa primavera.

In riferimento all'abusivismo edilizio si sostiene che «è stato sempre combattuto da tutte le amministrazioni, per cui riteniamo che le accuse mosse sono in mala fede e prive di ogni fondamento. Bene farebbe l’assessore Bellu ad essere più esplicito e circostanziato. Le autorizzazioni o concessioni non sono di competenza dell’organo politico, ma per quanto ci consta gli addetti agli uffici del settore e della vigilanza hanno fatto sempre il loro dovere».

Criticata l'istituzione della Commissione edilizia: «È un ritorno al passato che ricreerà una forte burocrazia, contrariamente ai principi della trasparenza e della snellezza delle pratiche amministrative e dei progetti che caratterizzano il nuovo corso degli enti locali, a garanzia di tutti i cittadini. La commissione edilizia non opera più da nessuna parte, meglio sarebbe la nomina di una Commissione consiliare urbanistica, con il compito di poter esprime indirizzi». Paventato il «tentativo di espropriare il ruolo del Consiglio comunale. Ma non lo consentiremo».

In merito ai piani, centrosinistra e indipendenti hanno dichiarato che «grazie alle amministrazioni del passato, il Comune dispone dei principali strumenti di pianificazione che interessano la gestione del territorio e l’urbanistica, fra i quali: il Puc, i Piani particolareggiati del centro storico e delle zone B di completamento, i piani attuativi di iniziativa privata ed il regolamento edilizio. Sono tutti strumenti approvati e vigenti».

«Il Puc – prosegue la nota – è uno strumento urbanistico di terza generazione, unico in Sardegna che sinergicamente pianifica lo sviluppo urbanistico e quello del territorio. Grazie al Puc, infatti, si è potuto approvare il Piano di lottizzazione a La Caletta per costruire la prima struttura ricettiva. L’assessore ha la testa girata all’indietro per giustificare l’assenza di visione di ogni sviluppo di questa maggioranza. Bene farebbe invece a prendere visione del patrimonio progettuale di pianificazione di cui dispone il Comune, per poter dare il suo contributo alla crescita, di cui fini ad oggi non ce ne siamo accorti».

Passati in rassegna anche il Piano dei litorali, il Piano traffico, il Piano di studio sugli Usi civici («molto importante per l’assetto dell’agro di Siniscola»).

Soffermandosi sul Pul, Psi, Pd e indipendenti si sono soffermati sull'aspetto occupazionale: «I siniscolesi, oltre a far aumentare il gradimento dei turisti verso le nostre spiagge, hanno potuto creare piccole e medie imprese dando lavoro a un numero non trascurabile di operatori stagionali in tale settore».

Centrosinistra e indipendenti parlano di «progetto già avviato» in riferimento allo sportello unico dell'edilizia: «occorreva procedere alla sua attuazione ed in tal senso bene ha fatto l’assessore, perché nei Comuni vige di continuità».

Per quanto riguarda l’assunzione di un geometra «in sostituzione di Scanu», si parla di «atto ordinario e non di rafforzamento»: «Constatiamo nel contempo che, mentre in tutta Italia i giovani fanno una battaglia per incarichi a tempo indeterminato, per un futuro più certo, a Siniscola succede il contrario. Si riportano indietro le conquiste dei lavoratori. Non vi è dubbio che in tal modo non si va nella direzione della valorizzazione del personale, della trasparenza e dell’efficienza».

In conclusione si sottolinea che «il centro sinistra è riuscito a mettere ordine nella pianificazione, ma l’assessore pur di respingere il lavoro fatto, in via pretestuosa, parla da tempo di ipotetiche varianti al Puc, fermandosi ora a quelle normative, a seguito di modifiche legislative. Si auspica comunque che l’assessore non venga colto dalla sindrome “Tardelli” che, a prescindere da ogni logica, ha sempre avversato il Puc in modo strumentale e demagogico con necrologi “morte del Puc”, mentre lo stesso strumento procedeva nel suo iter».

 

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