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Itinerari ciclabili regionali: Olbia-Siniscola e Siniscola-Orosei tra i 42 individuati, ma non tra i 24 interventi prioritari. Marco Fadda: «Piano importante, ma non completamente soddisfatti»

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La Giunta Pigliaru ha recentemente approvato il “Piano della rete regionale degli itinerari ciclabili”, sulla base dello studio preliminare predisposto da Arst in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari. 1916,60 i chilometri e 42 gli itinerari individuati, due dei quali ricadenti nel territorio dell'alta Baronia: Olbia-Siniscola (il n°22 con 65,93 Km) e Siniscola-Orosei (il n°23 con 53,12 Km).

Diversi gli obiettivi indicati:

- Dotare la Sardegna di un sistema di trasporto dedicato all’uso della bicicletta in tutte le sue differenti declinazioni, (mezzo di trasporto, svago o turismo itinerante);
- favorire lo sviluppo di una cultura che, a lungo termine, porti a privilegiare l’uso di un sistema di trasporto benefico per la salute e rispettoso dell’ambiente;
- creare i presupposti necessari per inserire la Sardegna nel mercato internazionale del cicloturismo;
- privilegiare gli itinerari in sede propria rispetto a quelli in sede promiscua;
- utilizzare il più possibile i tracciati della rete ferroviaria dismessa;
- garantire il maggior livello di sicurezza possibile;
- assicurare il minor impatto ambientale possibile;
- favorire l’intermodalità;
- interessare porti, aeroporti e centri urbani.

Lo studio (la cui fase ricognitiva ha coinvolto 65 associazioni, 209 enti locali, gli assessorati del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Ambiente e degli Enti locali, l’Enas, l’agenzia Forestas e i Consorzi di Bonifica) è propedeutico alla pubblicazione dei bandi di progettazione e alla successiva esecuzione dei lavori. Ma i due itinerari territoriali non faranno parte dei 24 interventi prioritari individuati secondo i seguenti criteri:

- Essere connessi ai “gate” porti ed aeroporti (continuità con la rete nazionale ed europea);
- privilegiare l’interconnessione tra i parchi naturali , gli ambiti di interesse naturalistico (zone umide, monumenti naturali etc.) , le emergenze storico-archeologiche più rilevanti;
- privilegiare l’utilizzo di tutte le infrastrutture esistenti dismesse, ex ferrovie, argini, alzaie e ripe di fiumi, canali, tronchi stradali e le infrastrutture a bassa/debole intensità di traffico (minori di 50 veicoli giorno);
- garantire la connessione e l’integrazione funzionale con le reti ciclabili provinciali e comunali (PON Metro).

Sulla questione è intervenuto Marco Fadda, vicesindaco e assessore comunale con delega alla Viabilità: «Riteniamo importante questo passaggio dal punto di vista delle infrastrutture. Non siamo però contenti di vederci esclusi dai 24 itinerari studiati con maggiore attenzione. È stata esclusa tutta la parte di costa orientale che va da San Teodoro a Tortolì. Avremmo preferito qualche itinerario in più nel nuorese».

 

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