C’è anche il faro siniscolese di Capo Comino, ancora in capo allo Stato, tra le dieci strutture che saranno date in locazione o in concessione per essere oggetto di interventi di restauro e riutilizzo. All’interno del progetto “Orizzonte Fari”, la Regione sarda e l’agenzia del Demanio stipuleranno un accordo di collaborazione finalizzato all’elaborazione del bando. Il Programma integrato di valorizzazione include i seguenti fari e stazioni semaforiche:
- vecchio faro di Razzoli (La Maddalena);
- faro di Punta Filetto - Isola di Santa Maria (La Maddalena);
- ex stazione di vedetta di Marginetto (La Maddalena);
- ex faro di Capo d’Orso (Palau);
- ex stazione segnali di Capo Sperone (Sant’Antioco);
- ex stazione semaforica di Capo Ferro (Arzachena);
- ex stazione di vedetta di Capo Fìgari (Golfo Aranci);
- ex stazione segnali di Punta Falcone (Santa Teresa Gallura);
- ex stazione semaforica di Punta Scorno (Isola dell’Asinara);
- faro di Capo Comino (Siniscola), ancora in capo allo Stato.
«Il restauro degli edifici esistenti – si legge nella nota regionale – è consentito negli ambiti di paesaggio costieri. Eventuali modifiche alle disposizioni contenute negli strumenti urbanistici comunali possono essere apportate attraverso specifiche varianti, anche per interventi di riuso e trasformazione a scopo turistico-ricettivo degli immobili».
«La Regione possiede beni di grande valore e vogliamo metterli in grado di creare reddito ed occupazione», ha dichiarato il presidente della Regione Francesco Pigliaru.
«Siamo ben consapevoli – ha aggiunto – che giocare questa partita significa dover affrontare complessità burocratiche e contenziosi, ma non si può continuare a tenerli bloccati come è stato fatto per troppo tempo, con il risultato di trasformarli spesso in ruderi abbandonati. Facciamo la nostra parte mettendoli a disposizione perché, nel rispetto delle regole, tornino a nuova vita e vengano resi produttivi. Siamo determinati ad andare avanti in questa direzione. Nel caso dei fari ci siamo riusciti grazie ad un importante lavoro di squadra e alla collaborazione con l’Agenzia del Demanio, che ci permette di raggiungere una maggiore e immediata visibilità internazionale».
«Accogliamo con piacere - queste le parole del vicesindaco Marco Fadda - la notizia che il faro di Capo Comino è stato inserito nell’elenco dei dieci fari che potranno essere dati in gestione a privati al fine di ristrutturarli e farli diventare strutture turistiche. È un’ottima iniziativa che, in linea con la direzione presa dall’amministrazione comunale per l’utilizzo del vecchio faro ristrutturato qualche anno fa di proprietà del Comune, consente di ampliare l’offerta turistico ambientale del nostro territorio. Auspichiamo quindi che la Regione acceleri i tempi per la definizione del programma e poter quindi dare nuove opportunità di crescita al territorio siniscolese».
«Fari ai privati, ma per fare cosa?», è quanto invece si chiede il Gruppo di intervento giuridico. «Quali finalità? Quali prospettive? Quali tempi, criteri e garanzie per il pubblico uso delle aree? La necessaria trasparenza è d’obbligo. Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus si premurerà di appurare se sia stata fatta per i fari e i semafori oggetto del prossimo bando la prescritta verifica dell’interesse culturale (artt. 12 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) da parte degli Organi competenti del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, curiosamente non compreso nella procedura ora avviata».