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L’imprenditore posadino Mirko Murgia riconfermato alla guida di Confapi Sardegna: «Servono azioni forti per il nostro territorio»

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L'imprenditore posadino Mirko Murgia, titolare del Maria Caderina Green Village, è stato riconfermato con voto unanime Presidente regionale di Confapi, la confederazione della piccola e media industria privata. «Si tratta di fatto dell’associazione dell’impresa sarda – ha dichiarato Murgia a Siniscola Notizie - dato che grandi imprese qui in Sardegna ne abbiamo poche. E dato che, comunque, un’impresa media deve avere almeno 300 dipendenti. Inoltre ci occupiamo di tutte le categorie escluse quelle del commercio e dell’agricoltura».

L’elezione da parte del consiglio direttivo regionale è avvenuta il 10 ottobre a seguito di una fase congressuale iniziata il 28 settembre a Sassari. In quella sede sono scaturite le diverse proposte, «ma alla fine si è deciso di convergere sulla mia figura».

Murgia, in carica già da due anni, inizia ora un nuovo mandato, triennale.

«Non è stato semplice – ha dichiarato Murgia – ottenere questo risultato perché te la devi vedere con i rappresentanti dell’area cagliaritana. È lì che si concentra la maggior parte dei voti. Sono felice anche per questo motivo. Ed è la prima volta che un presidente di Nuoro viene riconfermato alla guida di una associazione di categoria regionale».

L’elemento che ha contribuito alla rielezione, secondo Murgia, è da rintracciare «nel fatto che abbiamo aperto l’associazione, non solo alle imprese ma a quello che le imprese rappresentano nella società. Non siamo un’associazione chiusa nel palazzo. Pur rispettando la nostra mission, non agiamo come mero sindacato delle aziende ma come associazione di imprenditori. E il nostro programma è aperto alle famiglie e alla scuola. Abbiamo una visione più globale, più sarda e meno corporativa».

Questo il bilancio di Murgia del biennio appena conclusosi: «Abbiamo partecipato alla stesura del piano energetico regionale, che sono convinto aprirà spazi di investimento e di profitto per le nostre imprese sull’efficientamento energetico, sul progetto di metanizzazione della Sardegna, sull’uso intelligente delle rinnovabili; abbiamo partecipato attivamente alla cabina di regia del piano triennale per l’internazionalizzazione della Regione e ne abbiamo fatto tesoro per costruire due brillanti progetti per le nostre imprese anche in collaborazione con l’Aniem; partecipiamo alla programmazione e al monitoraggio dei fondi comunitari destinati allo sviluppo economico e al lavoro e abbiamo dato il nostro contributo sulla legge urbanistica regionale, cercando di proporre soluzioni di equilibrio fra la tutela delle risorse ambientali e lo sviluppo economico».

Indicate, in prospettiva, una serie di azioni: «C’è la necessità – ha affermato – di concentrare l’attenzione sui territori ancora troppo trascurati e ignorati. A partire da Sassari, per esempio, dove c’è in campo il rilancio del polo industriale di Porto Torres, il ruolo della città come area metropolitana, il rilancio dell’aeroporto di Alghero. Il Sulcis, invece, paga un vecchio processo di industrializzazione che negli ultimi quindici anni è stato maldestramente supportato dalle politiche pubbliche».

Per quanto riguarda la Sardegna Centrale, «gli strumenti di finanza pubblica non possono essere sufficienti a definire un modello di sviluppo che sconta carenze infrastrutturali ma anche carenze in termini di nuova classe imprenditoriale».

«Il nostro territorio, infine – ha concluso in riferimento alla Baronia – ha bisogno di azioni forti. Sotto questo punto di vista la mia rielezione può rappresentare grande occasione. Un’impresa baroniese che siede nei tavoli regionali è un’opportunità per tutti».

 

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