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Scuola civica di musica, Siniscola interrompe la collaborazione con Orosei dopo il nuovo regolamento

l'esecutivo siniscolese: «Interloquiremo con altri Comuni per raggiungere i numeri necessari a una scuola civica nostra e chiederemo finanziamenti alla Regione».

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Sono trascorsi dieci anni dall’istituzione della Scuola civica di musica di Orosei al suo scioglimento. Il Consiglio comunale del centro basso-baroniese approvò il regolamento istitutivo il 14 febbraio del 2007. Il 31 luglio del 2017, a maggioranza, l’assemblea civica oroseina presieduta da Nino Canzano ha invece optato per lo scioglimento dell’istituzione con «contestuale passaggio di tutte le attività al Comune». Tra le motivazioni indicate quella di «razionalizzarne il funzionamento».

A seguito di tale decisione, l’amministrazione siniscolese aveva comunicato (attraverso una nota del sindaco Farris, datata 20 ottobre) l'intendimento di non proseguire la collaborazione, «considerata la difficoltà continuativa e persistente a garantire, da parte del Comune capofila, una comunicazione costruttiva tra gli enti associati e a rispondere efficacemente alle esigenze didattiche».

Citate anche la «ridotta consistenza dei fondi a disposizione da destinare alla sede di Siniscola» e le «difficoltà ad accedere ai documenti inerenti la gestione finanziaria». Intendimento sancito con delibera dell’esecutivo del 4 dicembre: «Anche il nuovo regolamento – è quanto si legge nell’atto approvato – non accoglie le esigenze espresse dai Comuni aderenti di attuare modalità gestionali partecipate e condivise».

Le disposizioni della Giunta Farris hanno generato alcune prese di posizione all’interno del dibattito cittadino.

Il gruppo di minoranza Zente Nova – Unione per Siniscola ha parlato di «motivo pernicioso» paventando uno scenario nel quale «Siniscola non sarà in grado di riattivarla anche perché – proseguono gli esponenti dell’opposizione –, con questa scelta è attualmente fuori dal finanziamento regionale».

Timori manifestati anche da alcuni docenti e genitori dei ragazzi frequentanti i corsi. Lamentata da parte loro l’assenza di una proposta alternativa propedeutica al recesso.

«Abbiamo a cuore le sorti della Scuola civica – hanno affermato gli esponenti dell’esecutivo – e riprenderemo con i corsi di musica. Interloquiremo con altri Comuni per raggiungere i numeri necessari a una scuola civica nostra e chiederemo finanziamenti alla Regione».

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