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Lavoratori Abbanoa e ditte d'appalto: dalle 6 di stamattina 24 ore di sciopero.

Per i sindacati la regione non rispetta gli accordi. Disagi per i cittadini

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CAGLIARI. Uno sciopero dell'acqua, sopratutto se coincide con quelle che fino ad ora sono le giornate più calde di questa estate, non lo si immagina facilmente. Eppure i lavoratori di Abbanoa Spa e delle ditte d'appalto (Acciona e Idrotecnica) hanno incrociato le braccia da stamane nonostante le disposizioni normative prevedano il mantenimento dei servizi minimi. Dalle 6 e per 24 ore l'erogazione è a rischio (molto dipenderà dal tasso di adesione allo sciopero). Le ragioni dell'agitazione risiedono nei ritardi del pagamento degli stipendi del personale interno ed esterno, sia nella mancata risoluzione delle problematiche legate alla capitalizzazione della Società.
Per quanto riguarda gli stipendi i tre segretari regionali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, Giacomo Migheli, Marco Nappi e Mario Cro non usano mezzi termini: «la Regione Sarda firma gli accordi ma non li rispetta». Il riferimento è all'intesa siglata l'8 luglio scorso tra gli Assessori al Bilancio e dei Lavori Pubblici e le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Abbanoa, Acciona e Idrotecnica, finalizzata a garantire sia il pagamento degli stipendi del personale interno ed esterno, sia la risoluzione delle problematiche legate alla capitalizzazione della Società.
Quest'ultima questione rappresenta una seria ipoteca sulle prospettive dei lavoratori. Il bilancio di Abbanoa parla chiaro con 513 milioni di debiti. I confederali chiamano in causa le negligenze del passato, quando nel 2006, al momento della nascita della società «nessuno versò il capitale dovuto», ma anche le mancanze degli attuali attori istituzionali ritenuti «inadeguati e inaffidabili». La rete obsoleta determina infatti una perdita di 200 milioni di metri cubi d'acqua (su 500 milioni che ne vengono lavorati). Con la conseguenza che una cifra pari a 200 milioni di euro non viene incassata.
A ciò si somma l'attesa per la decisione di Bruxelles per sbloccare 184 milioni fuori dal patto di stabilità. Una perdita di tempo per i sindacati che non considerano tale sblocco una ricapitalizzazione, bensì «soldi che dovevano essere versati per costituire la società». In concomitanza con lo sciopero, che potrà «creare dei disagi e dei disservizi nella gestione del servizio idrico e nell’erogazione dell’acqua agli utenti di  tutta la Sardegna», i lavoratori manifesteranno dalle 10 sotto il palazzo della Regione in viale Trento.

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