Si sono risvegliati dal letargo invernale e si sono ritrovati in un mondo in piena emergenza epidemica. Se potessero capire il linguaggio umano sentirebbero diverse voci, purtroppo tante, a loro ostili. Come se fosse colpa loro, come se fossero loro gli untori del virus che scorrazza in questo mondo che di razionale ha sempre meno. E l’irrazionalità, in qualche angolo di questo pianeta, ha spinto qualche “intrepido” a compiere gesti efferati: esattamente quello che è successo a Culden, in Perù, con l’uccisione di centinaia di chirotteri.
A Siniscola la sensibilità nei confronti di questi particolari mammiferi è alta. La grotta di Gana ‘e Gortoe, che li ospita, è da qualche anno chiusa al pubblico nei soli mesi di gennaio e di febbraio proprio per permettere loro un sereno letargo: è infatti opportuno che i nostri riposino senza che vi sia chi li possa disturbare. «È una grande necessità, questa, per loro – spiega Manuela Mulargia di Lea Hydromantes, l’associazione che cura la gestione della grotta carsica -. Se per caso dovessero svegliarsi all’improvviso, le energie bruciate in quella fase, complici le basse temperature, potrebbero compromettere la loro vita».
Oggi un po’ tutti dovremo ringraziarli per il loro importante ruolo nell’ecosistema, anche in tempi dove lo spillover (il salto di specie del virus, dall’animale all’uomo) ha dirette conseguenze sull’umanità intera.
«La presenza dei pipistrelli – prosegue Mulargia – è indice di una buona qualità del territorio. Ogni notte, quando escono per cacciare, sono in grado di divorare un numero incredibile di insetti che possono raggiungere un terzo o anche la metà del proprio peso. Sono quindi importanti per la lotta biologica alle zanzare e agli insetti dannosi per le colture. Una proliferazione di insetti nocivi, inoltre, potrebbe veicolare un aumento delle malattie negli uomini e negli animali».
Ma i pipistrelli hanno anche un importante ruolo nella catena alimentare: «i loro escrementi si raccolgono sul pavimento, formando cumuli di guano: una risorsa insostituibile per numerosi piccoli organismi animali che vivono negli ambienti sotterranei».
Ora la grotta è chiusa del tutto, ovviamente. I visitatori potranno accedervi una volta che ci saremo lasciati l’emergenza alle spalle, sempre con il dovuto rispetto della fauna. Perché i pipistrelli non sono soli: «Abbiamo il geotritone del Montalbo che è endemico, lo troviamo solo qui». Il nutrimento? «Ditteri, altri insetti e falene». Tra i ragni presenti «abbiamo i meta bourneti e tegenaria tra i più conosciuti». E c’è persino una chiocciolina oxyxhilus, bella ma non innocua: «Anche lei è una predatrice». Come tutti gli animali dentro questa grotta.