Inizierà oggi, con una modalità del tutto inedita, il ventinovesimo anno accademico dell’Università siniscolese della terza età. «Partiamo finalmente – afferma soddisfatto il presidente Antonio Murru – dopo varie e articolate discussioni nel nostro direttivo, dopo vari contatti anche con nostri iscritti. Partiamo in un modo che non pensavamo di essere costretti ad utilizzare, ma è arrivata l’ora». Alle 17,30, sulla piattaforma Skype, si terrà l’inaugurazione di un nuovo anno Ute che, come sempre, prevede tanta cultura e tanta socialità, sebbene mediata dal computer di casa. «Riprenderemo i contatti, seppur virtuali, con tutti i nostri amici, per non disperdere un patrimonio di frequentazioni e di crescita comune che ci ha permesso di stare insieme in tutti questi anni. Questa inaugurazione online è per noi e per tutti una faccenda completamente nuova, un approccio alla tecnologia comunicativa che sicuramente ci trova impreparati, ma a cui non dobbiamo né possiamo sottrarci». Dopo i saluti del direttivo interverrà come ospite la dr.ssa Antonella Piredda, Dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo N. 1 di Siniscola, con un interessante colloquio sul “Fare scuola durante l’emergenza sanitaria. Opportunità e limiti della didattica a distanza”. «Abbiamo ritenuto che questo tema potrebbe rappresentare l’approccio giusto per questa nuova avventura e Antonella Piredda, amica dell’Ute da tanti anni, è sicuramente la persona giusta per introdurci in queste novità, avendola lei stessa sperimentata nella sua scuola e avendola vissuta in prima persona, a diretto contatto con gli alunni, con gli insegnanti e con i genitori. Con la scuola dei ragazzi abbiamo spesso sperimentato colloqui e condivisioni in presenza a parlare di tradizioni e di recupero di conoscenze e saperi antichi, convinti tutti che il dialogo tra generazioni sia un valore aggiunto al curriculum di studio e un arricchimento di esperienza e di vita. Questa volta la dr.ssa Piredda sarà nostra guida nel mare magnum della tecnologia, per capire che possiamo utilizzare questi strumenti a nostro vantaggio, e non solo in questo scorcio di tempo segnato dalla pandemia». La sfida dei soci Ute è dunque in atto. «Sembra di vivere un brutto sogno - conclude il presidente Murru -, ma pian piano ha ripreso in molti di noi la consapevolezza che distanziamento fisico non poteva essere equivalente a distanziamento sociale, a distanziamento mentale, a chiusura verso gli altri fino a rinnegare noi stessi come facenti parte di una società. Per questo vogliamo riprendere il filo interrotto improvvisamente ai primi di marzo. Per questo abbiamo deciso di riannodare i contatti che la nostra associazione ha costruito in questi anni».