Sempre a distanza, tramite piattaforma Skype, continuano le attività dell'Ute di Siniscola. «Proseguono così - spiega il presidente Antonio Murru - per evitare la dispersione di un gruppo che si è tenuto in contatto e in amicizia per ventotto anni. In questo ventinovesimo anno di attività le restrizioni dei contatti dovute al dilagare di questo maledetto virus ci ha portato all'adozione di un sistema a distanza per impedire che il distacco fisico potesse diventare distacco sociale e allontanamento definitivo delle persone. Con grande sforzo collettivo stiamo riuscendo a non perderci di vista e a dialogare ancora tra di noi con l'aiuto della tecnologia».
In programma per oggi, alle ore 17,30, la conferenza con l'agronomo Dr. Vincenzo Satta che, spiega Murru, «ci parlerà dei "Distretti del cibo in Sardegna, come mezzo di sviluppo, conservazione e valorizzazione delle risorse locali"».
Questa la bio del relatore di oggi preparata dall'Ute: «Laureato in Scienze agrarie all'Università di Sassari, ha svolto presso la stessa Università attività di ricerca per svariati anni con pubblicazione di svariati articoli scientifici , partecipando anche alla pubblicazione di diversi libri, tra cui in particolare, in collaborazione con il Prof. Ignazio Camarda, " Cartografia delle specie officinali delle Baronie". Già presidente dell'Ente Parco di La Maddalena ha conseguito il Dottorato di ricerca sul monitoraggio e controllo degli ecosistemi forestali in ambiente Mediterraneo. Attualmente ha ripreso la sua libera professione di Agronomo, legandola soprattutto all'agricoltura e all'ambiente, con un impegno preciso sulle colture di nicchia».
«Il tema trattato - conclude Murru - prendendo spunto dalla Legge Regionale n. 16 del 2014 sulle agrobiodiversità e sui distretti rurali, esaminerà la definizione di Distretto del cibo, come nasce e dove può nascere, quali sono le risorse su cui può contare, e sul come lo stesso possa diventare motore di sviluppo per la conservazione e valorizzazione delle particolari risorse del territorio- Il tutto in una visione di globalizzazione che lascia però molto spazio alla conoscenza e diffusione dei valori locali».
Oltre alle conferenze del venerdì, l'Ute ha fatto partire in settimana il collaterale corso di inglese «che va a fare compagnia ai gruppi che seguono ceramica ed intreccio».