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Maricoltura, la Giunta regionale ha approvato una delibera che ne facilita lo sviluppo

Coldiretti: "non deve essere un caso sporadico. Occorre proseguire su questa strada"

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La delibera approvata martedì dalla Giunta regionale che semplifica le procedure per le concessioni demaniali agli operatori della maricoltura “è un passo molto importante sul quale ci battevamo da tempo” sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu.

In pratica si semplificano le procedure e gli adempimenti legati alle attività di acquacoltura in mare. La nuova regolamentazione consentirà di abbreviare l’iter per le autorizzazioni attraverso una più stretta collaborazione tra gli uffici degli assessorati agli Enti locali e all’Agricoltura in raccordo con le altre Amministrazioni pubbliche competenti, in particolare quelle degli ambiti demaniali.

“Finalmente – prosegue il presidente – commentiamo un atto che snellisce le procedure alle imprese e va nella direzione da noi auspicata della semplificazione e della sburocratizzazione. In questo caso si supera un percorso a ostacoli che vedeva gli imprenditori vagare senza successo da un ufficio all’altro. Su questo punto – precisa Battista Cualbu riferito alla burocrazia – non abbasseremo la guardia, ma continueremo a pungolare la Giunta perché occorre accelerare. La burocrazia non può continuare ad essere il maggiore ostacolo dell’imprenditoria”.

“Adesso possiamo cominciare a pianificare negli spazi demaniali destinati all’acquacoltura – dice a nome delle imprese sarde il presidente regionale di Coldiretti impresa pesca Mauro Manca -.Ci viene data la possibilità di programmare l’attività logistica, di pensare a diversificare con attività di ittiturismo. Per la maricoltura si tratta di una grande opportunità, prima le imbarcazioni al ritorno in porto non avevano neppure la certezza di trovare il posto barca. Speriamo non ci si fermi, questo è solo il primo macigno che viene levato dalla strada degli imprenditori dell’acquacoltura che se liberata potrà rispettare le prospettive europee che la vedono come il settore con i migliori margini di crescita dell’agroalimentare. Potremo integrare la minor produzione derivante dalla pesca tradizionale e allo stesso tempo soddisfare la maggior richiesta di pesce che arriva dal mercato”.

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