“Le imprese agricole solo sull'orlo della disperazione per i mancati pagamenti dei premi comunitari. Confidiamo in un vostro autorevole e risolutivo intervento, e annunciamo già da ora lo stato di mobilitazione in caso di mancate soluzioni ”.
E' quanto scrivono in una lettera-ultimatum indirizzata al presidente della Giunta regionale e all'assessore all'Agricoltura Coldiretti Sardegna, Cia, Copragri e Confagricoltura per i mancati pagamenti del Premio Unico e del Psr.
La lettera è indirizzata ai vertici regionali per evidenziare e rimarcare ancora una volta la disperazione che si sta vivendo nel mondo della campagne.
“Riceviamo quotidianamente centinaia di chiamate da imprese sull’orlo della disperazione – si legge nella missiva - perché ormai da anni non ricevono i sussidi necessari per poter continuare l’attività agricola. Questa attesa, che per centinaia di aziende dura da anni, è diventata insostenibile. Per questo chiediamo un vostro autorevole intervento presso il Ministero dell’Agricoltura e AGEA, per sbloccare immediatamente la domanda Unica e i pagamenti del Psr. Non troviamo alcuna giustificazione plausibile ai ritardi lamentati se non il mal funzionamento della pubblica amministrazione”.
La lettera però non si ferma solo ai mancati pagamenti ma punta il dito anche contro Argea, l'agenzia regionale che non ha ancora istruito “oltre l'80 per cento delle domande di agroambiente e di indennità compensativa 2015” e chiede al Presidente e all'Assessore di intervenire per “ristabilire i regolari tempi di istruttoria che consentano alle aziende di ricevere i premi comunitari del 2015 nel più breve tempo possibile e che tutti i pagamenti possano essere effettuati nello stesso anno in cui vengono inoltrate le domande”.
“E' davvero finito il tempo delle attese – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, le aziende agricole sono in ginocchio e non possono più sopportare ulteriori attese. Come abbiamo più volte rivendicato anche in solitaria la Regione deve prendere una posizione chiara e netta rispetto ad Agea ma anche ad Argea. Non si può continuare a scaricare le negligenze altrui sui produttori”.