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Posada a cinque vele, il centro baroniese tra i primi in classifica nella “Guida blu 2015”

«ha fatto della mobilità sostenibile e dell’impegno per la riforestazione una delle sue tante carte vincenti»

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POSADA - «Al quarto posto una località sarda, Posada (Nu), che ha fatto della mobilità sostenibile e dell’impegno per la riforestazione una delle sue tante carte vincenti». È quanto si legge nel comunicato odierno diramato congiuntamente da Legambiente e Touring Club Italiano in occasione della presentazione della “Guida blu 2015” all'Expo di Milano nell'ambito di Festambientexpo. Posada, con 5 vele, si classifica soltanto dopo Castiglion della Pescaia (in Toscana), San Vito Lo Capo (Sicilia) e Pollica (Campania). Nella stessa classifica altre località sarde: al decimo posto Baunei (in Ogliastra) e al dodicesimo Bosa (in Planargia), anch'esse con 5 vele. La Baronia si piazza bene anche nella classifica dei comprensori turistici: seconda insieme al Golfo di Orosei e all'Ogliastra. Tra i territori sardi seguono il Sinis (quinto) e il Sulcis (ottavo). Per quanto riguarda le isole minori abbiamo Carloforte, quinto in classifica con 4 vele.
«La guida blu è ormai un must dell’estate – ha dichiarato Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente –, uno strumento utile e piacevole che precede e accompagna le nostre vacanze, permettendoci di pianificare e personalizzare le scelte e gli itinerari di viaggio sulla base di indicazioni che solo “Il mare più bello” può offrire: le località più attente alla sostenibilità ambientale, alla vivibilità e al rispetto del territorio. I luoghi più belli del Paese dove vivere, a prezzi contenuti, una esperienza piacevole all’insegna della qualità e dell’efficienza turistica».
«Le località premiate oggi a Expo - ha aggiunto il responsabile Turismo di Legambiente Angelo Gentili - rappresentano l’eccellenza italiana nel senso più alto del termine. Per questo abbiamo voluto portarle all’esposizione universale: perché simboleggiano il meglio dell’offerta turistica, della cura dei centri storici e dell’offerta enogastronomica. Le località delle 5 vele, infatti, non hanno solo la fortuna di custodire un paesaggio straordinario, ma sono anche laboratori di sviluppo, centri di innovazione tecnologica, che praticano esperienze virtuose in tema di rifiuti, energia rinnovabile, agricoltura biologica e valorizzazione corretta dei beni architettonici e culturali».

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