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Zona industriale: la Sarflex in Lombardia?

Per Celentano il debito del Consorzio con Abbanoa può essere recuperato con un piano di rientro

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La crisi del mercato e le conseguenti ripercussioni tra i 70 dipendenti, ma anche l'assenza di acqua potabile e linea Adsl, hanno caratterizzato nell'ultimo periodo le notizie provenienti dalla Sarflex, azienda locale attiva che dal 1997 che produce tubi flessibili d'acciaio e che rappresenta il fiore all'occhiello della zona industriale di Siniscola. Ma ora è proprio la “questione acqua” a far temere il peggio. L'imprenditore Giovanni Lai pone chi di dovere di fronte a una scelta: «o ripristinate l'acqua potabile indispensabile per il ciclo produttivo o vado a produrre in Lombardia». A tutt'oggi, infatti, si sta utilizzando l'acqua fangosa della diga, ma i moderni macchinari necessitano di acqua potabilizzata per evitare che si inceppino. E se si interrompono le prime fasi lavorative salta tutto. «Noi paghiamo regolarmente l'acqua», sostiene l'imprenditore. Ma allora perché Abbanoa continua a non erogare il servizio? Il sindaco Rocco Celentano nei mesi scorsi ha attivato un tavolo regionale con gli assessori regionali all'industria e ai lavori pubblici, la presidenza della Giunta e il gestore unico del servizio idrico integrato, ma «la Regione è in letargo». È duro il primo cittadino, che ci spiega i vari passaggi della vicenda. «Il Consorzio industriale - che ha una sola utenza alla quale sono collegate tutte le attività della zona industriale – dice di non avere i soldi per pagare l'acqua sostenendo che sono i singoli imprenditori a non pagarla. A noi risulta che Lai paghi regolarmente, ma avendo a che fare con l'unica utenza anche lui viene penalizzato. Tutto ciò è insopportabile». Per Celentano occorre stabilire un piano di rientro. «Non si possono mandare a casa 70 lavoratori per un debito del Consorzio con Abbanoa. In sinergia con Confindustria invitiamo la Regione – che ha la percentuale maggiore di quota in Abbanoa Spa – a risolvere la questione perché lo può fare». «Può una regione – ha concluso Celentano – riuscire a mettere 50 milioni per il Psl della Sardegna centrale e non risolvere una questione del genere per un po' di acqua potabile?»

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