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Legambiente e Touring club, cinque vele al comprensorio marino della Baronia di Posada e del Parco di Tepilora

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«La Sardegna è risultata quest'anno la regione più premiata con ben 5 comprensori a 5 vele: dalle terre della Baronia di Posada, poco sotto Olbia, all’area più a nord che comprende la Gallura e il Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena; e poi più a sud dal comprensorio di Baunei e lungo il litorale di Chia per arrivare alla costa occidentale, lungo il litorale della Planargia, che comprende il comune di Bosa». È quanto si legge nel comunicato di presentazione della guida “Il mare più bello 2017” di Legambiente e del Touring club.

Il comprensorio marino della Baronia di Posada e del Parco di Tepilora si è classificato terzo nella graduatoria generale. Al primo posto il litorale di Chia; al secondo la Maremma toscana.

Queste le motivazioni delle 5 vele attribuite al comprensorio della nostra zona: «Si compone dei territori di Siniscola e Posada, contraddistinti dalla presenza di ampie zone umide retrodunali e da un lungo litorale sabbioso che delimita l'articolata foce a delta del Rio Posada per la quale è stato richiesto al Ministero dell’Ambiente l’inserimento all’interno della convenzione internazionale di RAMSAR. A Posada è attivo un servizio di bike sharing comunale ed è stato recentemente finanziato un sistema di mobilità sostenibile incentrato sul rafforzamento della mobilità ciclabile e sull'introduzione di mezzi elettrici sostitutivi delle auto private per la fruizione delle spiagge. Il Comune ha recuperato al patrimonio pubblico il Monte Orvile, affidandolo all'Ente Foreste che prosegue negli interventi di riforestazione. Il parco di Tepilora è stato inoltre recentemente riconosciuto come “Riserva della Biosfera” dall’UNESCO».

Quest’anno, come dichiarato da Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente, «le molte località, che raccontiamo e consigliamo all'interno della guida Il mare più bello, frutto di una longeva collaborazione con il Touring Club Italiano, sono state raggruppate in comprensori turistici perché crediamo nelle politiche territoriali, di area e di sistema capaci di unire competenze, risorse e occasioni turistiche. Siamo convinti che oggi la vera sfida non si basi sulla competizione tra comuni, ma sul mettere in campo politiche di valorizzazione tra le varie amministrazioni mettendo in sinergia quelle esperienze territoriali di successo, basate su offerta turistica e scelte innovative in tema di tutela, conservazione e gestione del territorio, con le strategie d’area».

«I comprensori turistici raccolti nella guida – conclude la nota – sono stati individuati sulla base dei dati raccolti da Legambiente sulle caratteristiche delle qualità ambientali e di quelle dei servizi ricettivi: uso del suolo, degrado del paesaggio e biodiversità, attività turistiche; stato delle aree costiere; mobilità; energia; acqua e depurazione; rifiuti; iniziative per la sostenibilità; sicurezza alimentare e produzioni tipiche; mare, spiagge ed entroterra, struttura sociale e sanitaria. I dati sono stati integrati dalle valutazioni espresse dai circoli locali e dall’equipaggio di Goletta Verde».

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