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Posada, la maggioranza respinge la sospensione dei canoni enfiteutici proposta dall'opposizione. Tola: «Nel 2017 tariffe diverse»

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POSADA – Il Consiglio comunale riunitosi venerdì 2 settembre ha respinto a maggioranza la proposta avanzata dal gruppo di opposizione “Posada Protagonista” circa la sospensione del pagamento dei canoni enfiteutici relativi ai 62 ettari gravati da usi civici. In merito alla valutazione delle tariffe (alle quali dovranno far fronte 139 occupanti ripartiti in sei fasce), il sindaco Roberto Tola ha preso l'impegno di lavorare insieme alla minoranza nella direzione di una revisione, ma a partire dal 2017. «Per quest'anno le tariffe rimangono così – ha dichiarato il primo cittadino – ma finalmente poniamo fine a 40 anni di anarchia». «Portiamo a casa – così Mirko Murgia durante le dichiarazioni di voto della minoranza – la possibilità di rivederle per il prossimo».

Durante lo svolgimento del Consiglio, al quale hanno partecipato numerosi cittadini interessati all'argomento, sono state affrontate diverse questioni: l'occupazione originaria del 1938; il frazionamento dei terreni gravati dal diritto di godimento collettivo con Budoni (oltre 200 ettari a fronte dei 62 posadini) e San Teodoro (circa 170); la sospensione dei pagamenti nel 1974; la vicenda legata alla concessione di 50 metri quadri per la realizzazione di un ripetitore per telefonia mobile in località “Su Pradu”; il varo del Regolamento comunale per la gestione dei terreni dell'agosto 2015; le recenti delibere che hanno stabilito gli attuali canoni.

Diversi gli interventi da parte del pubblico, tra chi ha proposto di applicare tariffe più basse «come nei Comuni limitrofi» e chi ha manifestato la volontà di usufruire di quei terreni pur non essendo occupante. Questione, quest'ultima, affrontata anche dai componenti di maggioranza.

Per Annalisa Costaggiu, Matteo Ruiu e Luigi Contu «l'equità non è relativa soltanto al prezzo individuato da versare come canone; l'equità va commisurata anche nei confronti della maggioranza dei cittadini posadini che, non occupando quei terreni, non gode del diritto di uso civico».

Nello specifico delle tariffe l'assessore Costaggiu ha ribadito che le 500 euro iniziali («poi la cifra è stata ridotta») corrispondevano all'1% del valore di vendita effettivo in riferimento a «terreni con caratteristiche simili». Ruiu ha inoltre aggiunto che una parte dei canoni incassati sarà utilizzata «per la sistemazione delle strade».

Il vicesindaco Giorgio Careddu, invitando i presenti a «smorzare i toni», ha annunciato che saranno previste «premialità per chi coltiverà i terreni», che si potrà far fronte al pagamento anche «attraverso il baratto amministrativo qualora emergano difficoltà» e che, attraverso il versamento dei corrispettivi, «gli occupanti avranno maggiori diritti in termini di riscatto nell'eventualità di sgravio». «Diversamente – come anche ribadito da Tola – si dovrebbe ricorrere al bando di questi 62 ettari; bando al quale potranno partecipare tutti i posadini per una successiva assegnazione».

Per il capogruppo dell'opposizione, Mirko Murgia, «non si sta rispettando la storia di “Su Pradu” e si stanno bastonando le persone. Non si rispetta il principio di equità». Proposti come riferimento i canoni di Torpè («100 euro per il seminativo; 70 per il pascolo; 50 per il bosco incolto») e «i parametri dell'Agenzia del territorio». Per Giorgio Fresu «questi pagamenti sono illegittimi, non c'è un titolo, chiediamo la sospensione per un mese, la rateizzazione del canone 2016 e il corrispettivo di 150 euro per ettaro».

Intervenuto anche Marcello Costaggiu sugli aspetti giuridici di questa «prima regolamentazione»: «Dato che non si può parlare di eredità, qual è la base regolativa di questi pagamenti? Che contratti state facendo?». Chiesto l'intervento della segretaria comunale, la quale ha parlato di «occupazione di fatto e non di diritto» e ha individuato nel pagamento del canone una fase propedeutica all'eventuale e successivo piano delle terre pubbliche.

Da parte del sindaco ribadita la possibilità di rateizzazione del pagamento relativo al lustro precedente («sono 350 euro ad ettaro per tutti i cinque anni e si potranno dilazionare fino al marzo 2017»), il differimento della scadenza originariamente fissata al 31 agosto («passerà anche il 30 settembre e non succederà nulla») e la volontà «di non voler cacciare nessuno dai terreni occupati».

Confermate, quindi, le sei fasce che coinvolgono 139 cittadini.

n° contribuenti canone annuale estensione
28 100 € fino ai 1500 mq
35 160 € da 1501 a 3mila mq
33 240 € da 3001 a 5mila mq
16 300 € da 5001 a 7500 mq
13 350 € da 7501 a 10mila
14 400 € oltre i 10mila

 

 

 

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