Lavori pubblici, salute del territorio e campeggi, tre quesiti di Zente Nova

Gianfranca Orunesu
20/09/2015
Attualità
Condividi su:

Il movimento di opposizione Zente Nova ha recentemente diffuso tre comunicati relativi ad altrettanti argomenti.

Nel primo, dove si chiama direttamente in causa l'Assessore dei Lavori pubblici Lucio Carta («dovrebbe preoccuparsi di più del proprio ruolo ricoperto da ben 9 anni e fare meno proclami»), il gruppo ha chiesto «che fine hanno fatto i circa 2 milioni di euro stanziati per il recupero di Casa Tancale e le vie limitrofe». In riferimento alla struttura «destinata a museo» si legge che «i lavori sarebbero dovuti esser consegnati più di un anno fa, ma le impalcature e il cantiere fermo da anni dimostrano in modo evidente che ciò non sarà certamente a breve. Viene da chiedersi come sia stato utilizzato e che fine abbia fatto il finanziamento regionale: ai 768mila euro per la riqualificazione viaria del centro storico si deve sommare la ristrutturazione della “Casa del Parco” (1.208.815,04 euro) e, pure, l’intervento immateriale denominato “Sistema gestione parco” dell’importo complessivo di 166.507,42 euro. Quest'ultimo, a sua volta, comprende lo “Studio di fattibilità” (96.507,42 euro) e la “Creazione rete telematica” (70milaeuro)».
Questo il giudizio del gruppo: «Un fallimento del quale non si vede la fine, l’ennesima incompiuta cittadina che segna le ferite di un arredo urbano pessimo, dove il degrado delle strade e delle piazze è evidente a chiunque attraversi le vie cittadine di Siniscola e delle sue frazioni».

Sul fronte della salute del territorio, il movimento guidato da Antonio Satta ha dichiarato che «le promesse dell’attuale Giunta sono come le onde elettromagnetiche: si perdono nel vento. Eppure nel suo manifesto programmatico, l’attuale Maggioranza che governa Siniscola aveva scritto e preso l’impegno di far spostare le antenne/ripetitori della Ericsson posizionate accanto al campo sportivo de La Caletta che (in barba alle 2.000 firme raccolte dai residenti contro)». Secondo il gruppo, «da quando si è insediata la Giunta Celentano, non solo, la Ericsson, la Wind ecc. hanno raddoppiato il numero di antenne (una ventina) ma, addirittura, ancora recentemente, continuano a potenziarle con tanto di parere positivo del Comune».
Zente Nova ha sostenuto che «non esistono studi sufficientemente ampi da definire i margini effettivi del rischio», ma ha anche aggiunto che «alcuni effetti statistici dell'esposizione alle onde elettromagnetiche sono assolutamente certi ed incontrovertibili: tra questi, il rallentamento o l'arresto delle funzioni tiroidee e l'accelerazione di processi cancerogeni già in corso. Inoltre, indipendentemente dagli effetti accertati esistono poi categorie di persone più sensibili di altre all'esposizione: i giovani assorbono molte più radiazioni delle persone in età avanzata, i bambini più dei giovani e il cervello di un bimbo di 5 anni, ad esempio, assorbe una quantità di radiazioni 4 volte maggiore di un adulto». Dopo aver tirato in ballo l'articolo 32 della Costituzione, le sentenze della Suprema Corte di Cassazione e le direttive regionali, il gruppo ha anticipato che «chiederà per l’ennesima volta all’Amministrazione comunale l’immediata risoluzione del contratto con la Ericsson e il contestuale aggiornamento del Piano antenne comunale, secondo tre criteri semplici: 1) localizzando i siti il più lontano possibile dai nuclei abitativi; 2) riducendo al minimo l’impatto ambientale causato da pali o tralicci di dubbio gusto estetico; 3) concertando con i gestori della telefonia mobile le modalità attuative del Piano a garanzia della copertura di rete su tutto il territorio comunale e di eventuali ricorsi dei gestori stessi».

In tema di campeggi, il gruppo consiliare ha infine auspicato che la struttura comunale «“Le Ginestre” venga messa a bando entro la primavera» attivando le indicazioni dell'atto di transazione. «Siamo venuti a scoprire che l'esecutivo ha intenzione di incaricare un avvocato per riaprire una causa finalizzata al recupero di Le Ginestre. Per giunta, un incarico dalla modica cifra di 33 mila euro. No! La cosa non funziona così; basta rendere esecutivo quanto scritto nell’atto di transazione, intimare nei dovuti modi lo sgombero e lasciare che sia la controparte, semmai, a fare causa».

Leggi altre notizie su SiniscolaNotizie.net
Condividi su: