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“Dope D.O.Smì”, in rete l’ultimo videoclip del rapper siniscolese Nazgul Smiscio

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«Siniscola sta sul pezzo quindi dove cazzo vai». Da qualche giorno gira sulla piattaforma Youtube “Dope D.O.Smì” l’ultimo singolo di Nazgul Smiscio, all’anagrafe Lorenzo Miscera. Prodotto e curato «interamente con le nostre forze», come sottolineato dal rapper, il videoclip ha ricevuto in questo breve lasso di tempo oltre 5mila visualizzazioni con un notevole rimbalzo negli altri social netork come Facebook.

Il Groove intenso e le liriche fiume del brano prodotto da tunnA Beatz (registrato al FolkStudio oristanese di Michele Turnu) si sovrappongono al filmato diretto da Mirko Aiello e Andrea Carrozzo. Nei tre minuti del pezzo scorrono paesaggi locali, graffiti e numerose comparse.

L’hip hop, nelle parole di Lorenzo, altro non è che la concretizzazione in musica «dello spirito e dello sfogo artistico» maturato sin dalla sua infanzia: «Sin da piccolo – ha affermato – sono stato affascinato dalla poetica e dalla letteratura. Fortemente condizionato da un carattere timido e introverso, ho mosso i primi passi nella stesura in rima già ai tempi delle scuole elementari».

Appena tredicenne, nel 2005, resta affascinato dalla breakdance della ''Zip Crew'' di Siniscola. Una squadra «rinomata dal talento di b-boy Snake (Gabriel Bellu), purtroppo poi venuto a mancare, e da dj Shark (Daniel Fais) che 11 anni dopo sarebbe diventato il mio dj e compagno di viaggio; gli altri componenti stavano sotto i nomi di Pedo, Spider, Devils, Clash, Atom e Chira».

Il nome Smiscio prende forma nel 2012, «quando mi esposi per la prima volta al pubblico collaborando con la Cronaca Nera, collettivo hip-hop formato inizialmente da Crono (Pietro Columbu) e Das Cliet (Elias Tatti), fratelli nonchè mentori di una minoranza musicale che iniziava a concretizzarsi nel loro rap e nel breaking degli ''Elementos'', sodalizio composto da Dario e Bruno Sanna e Giacomo Mele. È iniziato così un percorso amatoriale fortemente criticato per la diversità e il pregiudizio verso un'arte troppo spesso stereotipata sul cattivo esempio, quando la stessa risultava solo lo strumento di mediazione per dei ragazzi che raccontavano storie».

Una serie di «live minori» e la partecipazione alla presentazione di “Abissi”, ultimo album dei nuoresi Menhir, hanno anticipato la registrazione di “Spiragli di buio”, «percorso autobiografico e introspettivo» composto da otto tracce con lo pseudonimo di Nazgul.

Nel 2016 arriva la presentazione di due inediti propedeutici al suo percorso solista: “Irriducibili” e “'Marciapiedi in Baronia”, etrambi cantati su una base strumentale di dj Shark.

«Un tassello importante per la crescita e l'evoluzione nel tempo – ha aggiunto Lorenzo – è stata ed è tutt'ora la disciplina del Freestyle, il primo amore nonchè mezzo con cui mi esprimo come più amo fare, improvvisando il mio stato d'animo e la mia realtà momentanea».

“Dope D.O.Smì” (lavoro che «consolida la maturazione di uno stile che accomuna il suo essere variegato tra liriche e rabbia») è il secondo videoclip ufficiale dell’artista siniscolese.

Nel mese di giugno Nazgul Smiscio ha prodotto “Bahebak bimba”.

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