Il 3 novembre, a partire dalle 17:00, il CEAS Santa Lucia sarà teatro di un incontro-dibattito sul contrasto alla violenza di genere.
L'appuntamento è organizzato da “No Una de Mancu", un gruppo spontaneo di attiviste siniscolesi il cui nome in lingua sarda rende omaggio a “Ni Una Menos”, movimento sviluppatosi nel 2015 in America Latina per combattere la violenza sulle donne e il femminicidio, piaghe ancora attuali e dilaganti. Lo slogan, che ha avuto un'ampia diffusione in tutto il mondo, ha posto le sue radici anche a Siniscola.
L'obiettivo dell'appuntamento, come si legge nella nota stampa, «è quello di affrontare la tematica della violenza di genere, sensibilizzare, discutere ed invitare i partecipanti ad un confronto e ad uno scambio di idee con lo scopo di creare un'iniziativa il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne».
Il tavolo del dibattito sarà aperto dalle organizzatrici e vedrà la presenza di Onda Rosa Nuoro, il primo centro antiviolenza sardo nato nel capoluogo barbaricino alla fine degli anni '90. L'associazione - diretta dalla psicologa Luisanna Porcu - offre gratuitamente aiuto alle donne in difficoltà a causa di violenza fisica, psicologica ed economica, accompagnandole inoltre in un percorso di rinascita. «Donne che si prendono cura di altre donne», come spiega il sito del Centro. Volontarie impegnate anche in attività di sensibilizzazione e informazione. Grazie all'associazione, nel 2000 è sorta la Casa Rifugio ad indirizzo segreto destinata ad accogliere le donne più a rischio.
La partecipazione all’evento del 3 novembre è aperta a tutti, uomini e donne.
«In realtà - conclude la nota delle attiviste - l’appuntamento sarà uno dei primi incontri che “No Una de Mancu” ha nel suo programma; siamo dell’idea che ognuno di noi possa dare il proprio contributo, la propria idea, la propria considerazione per lavorare insieme e mettere in atto nella nostra comunità delle misure e azioni che possano contrastare ed eliminare il fenomeno della violenza di genere. Rinnoviamo l’invito alla partecipazione di tutti, uomini, donne e anche istituzioni, con l’auspicio che la consapevolezza del ruolo istituzionale che si ricopre sia determinante per adottare le necessarie misure in campo amministrativo locale per prevenire ed aiutare tutte le donne in difficoltà e che subiscono la violenza. Sono benvenuti anche i bambini: potranno giocare nel cortile e parco giochi del Ceas, ci saranno delle volontarie educatrici che garantiranno la sicurezza dei nostri piccoli offriranno loro una gustosa merenda».