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Il partigiano “Eros” Lorenzoni a Siniscola: «Togliere l'intestazione a Carmelo Cottone dalla scuola»

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La partecipazione di Umberto Lorenzoni, protagonista della Resistenza nel trevigiano con il nome di battaglia “Eros”, ha aperto le manifestazioni dell'“Aprile antifascista” organizzate dalla sezione locale dell'Anpi e Spazio 36. Il partigiano Eros, nel suo intervento, ha fatto un lungo excursus storico.

«Ogni conquista ottenuta – ha sottolineato Lorenzoni – non è per sempre. La Costituzione nata dalla Resistenza, con i suoi diritti sanciti è oggi sotto attacco». Non sono infatti mancate le critiche alle politiche bipartisan degli ultimi vent'anni. Evidenziando una continuità tra questi governi di centrodestra e centrosinistra, Lorenzoni ha sostenuto che «la Resistenza ci ha dato un grande potere, la scheda elettorale che non dobbiamo vendere a nessuno».

Intervenuto anche l'assessore comunale alla Cultura Piero Carta che ha rimarcato l'attualità dei valori antifascisti ricordando, inoltre la figura del siniscolese Luigi Oggiano. Ad una precisa domanda dal pubblico, Carta ha dovuto rispondere in merito alle motivazioni che spingono l'amministrazione a mantenere l'intitolazione della scuola di via Gramsci a Carmelo Cottone. Quest'ultimo è considerato dall'Anpi locale e provinciale come il «braccio destro del ministro Gentile».

Per Piero Carta «c'è ancora molto da approfondire sul percorso di Carmelo Cottone, c'è ancora molta documentazione negli archivi. Rispettando la scelta del Consiglio comunale e del Collegio dei docenti di allora (la scuola è stata intitolata nel 1974, Ndr) è opportuno che si facciano tutte le scelte in maniera ordinata».

Sulla questione sono intervenuti Lorenzoni, il presidente dell'Anpi provinciale Pietro Dettori e il consigliere comunale Antonio Satta.

«C'è poco da approfondire – ha tuonato il partigiano Lorenzoni – perché non si può onorare attraverso una scuola un uomo che passa dal fascismo allo scimmiottare qualcos'altro. Non è un insegnamento per i nostri giovani che vogliono mandare a casa i fascisti e tutti coloro che ancora permettono ai fascisti di operare su questa terra».

Per Dettori «l'Anpi combatterà contro la Giunta siniscolese fino a quando non sarà tolta quella lapide».

Satta ha ricordato la battaglia consiliare del suo gruppo finalizzata a tale rimozione sostenendo che «Siniscola rappresenta uno spaccato della politica nazionale che ha visto il centrosinistra mettere sullo stesso piano partigiani e repubblichini di Salò. È possibile che molti consiglieri comunali nel '74 fossero in buona fede e non conoscessero la storia di Cottone né il suo contributo alla fascistizzazione della scuola. Ma oggi il Consiglio può deliberare un atto di indirizzo affinché la scuola possa cambiare intitolazione. Se non lo fa è perché ci sono altre motivazioni».

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