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«Assenza della banca dati, morosità inesigibili e altre zone d'ombra». Zente Nova ritorna sulla questione “mensa scolastica”

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In attesa del prossimo Consiglio comunale, che prevederà in merito un apposito punto all'ordine del giorno, il gruppo Zente Nova è ritornato sul tema “mensa scolastica” con un recente comunicato. «L’Amministrazione - si legge ad inizio nota - non è in grado di produrre dal software alcun dato afferente il numero di pasti erogati dal servizio di mensa scolastica per le annualità del biennio 2012-2014. Non esiste una banca dati, evidentemente. Il che si traduce nel fatto che le fatture di un appalto di oltre 500 mila euro son state pagate senza alcun controllo mirato a verificarne la corrispondenza».


Inoltre Zente Nova lega la questione alla «inesigibilità di alcuna morosità»: «infatti, considerato che il Comune non ha una banca dati legata ai consumi mensili/giornalieri di ogni singolo bambino - cosa prevista dal Capitolato - è chiaro che lo stesso non è in grado di sapere chi ha pagato e chi no. Parliamo di una morosità record che pare oscillare tra le 40 e le 80 mila euro: anche qui non si hanno dati certi. L’aspetto irrazionale di questa vicenda è che, come previsto dall’art. 13 del Capitolato – pena la risoluzione del contratto – il software in dotazione all’appaltatore avrebbe dovuto “consentire agli uffici comunali il controllo del saldo contabile per singolo utente, che dovrà risultare aggiornato in tempo reale”. Il meccanismo è semplice l’appaltatore attraverso il software controlla il numero di pasti giornalieri da preparare, quindi da fatturare, poi il Comune sempre attraverso il software, con una propria password d’accesso, verifica la congruità del dato prima di effettuare il pagamento. Questo passaggio – ormai è chiaro – non è stato fatto o non ha funzionato (ma, in questo caso si sarebbe dovuti intervenire)».


Per il gruppo consiliare di opposizione rappresentato da Antonio Satta ci sono però altre «zone d’ombra da controllare che richiedono una risposta esaustiva e chiara: il fatto che il Responsabile del servizio che è anche Responsabile dell'anticorruzione dell'Ente, ovvero il Segretario comunale, ha dichiarato di non aver sostituito il software, smentita pubblicamente dal proprietario del software stesso col quale l’appaltatore aveva vinto il bando; il fatto che i centri di ricarica dei buoni mensa non siano stati nominati Agenti contabili, il che è sempre obbligatorio per tutti coloro che maneggiano denaro pubblico, in quanto ogni tre mesi si deve rendicontare alla Corte dei Conti tutto il maneggio del denaro pubblico (fatto gravissimo, soprattutto, se si considera che il Segretario comunale ha confermato che questo procedimento di nomina degli Agenti contabili non è stato adottato nemmeno in altri settori dell’Ente)».


«Dulcis in fundo - conclude Zente Nova - nonostante l’appaltatore avrebbe dovuto risolvere il problema della mancata produzione dei dati giornalieri aggiornati entro 4 ore dalla segnalazione, partita più di un anno fa dopo gli accessi agli atti dell’Opposizione, da parte del Comune abbiamo assistito alla reiterazione di questa situazione. Fino alla proroga del contratto per altri due anni sempre alla stessa ditta, quando, dopo quanto emerso a seguito degli accessi agli atti dell’Opposizione, sarebbe stato il caso di fermarsi e fare chiarezza sul tutto. La questione della mensa è diventata una cosa maledettamente seria. Per questo, l’Opposizione ha già segnalato alla Corte dei Conti alcuni aspetti gestionali, quali la mancata nomina degli Agenti contabili, non escludendo di rivolgersi alla Procura della Repubblica nel caso emergessero delle eventuali condotte di rilevanza penale. L’ultimo treno sarà il Consiglio di fine mese (chiesto dalle minoranze), nel quale l’Amministrazione ha promesso di fare chiarezza. Vedremo».

(Qui la lettera inviata da Marco Scano della Business Agent all'Amministrazione in merito alla questione software).

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