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Acqua potabile, Celentano: «Schema acquedottistico tra i più vecchi e inadeguati e tecnologie di potabilizzazione superate. Il 17 nuovo incontro con Regione, Egas, Enas e Consorzio di bonifica della Sardegna centrale»

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Si è svolto questa mattina un Consiglio comunale lampo per comunicare gli esiti dell'incontro tra Comune, Regione, Egas, Enas e Consorzio di bonifica della Sardegna centrale, tenutosi ieri a Cagliari. «Non era mai successo – ha dichiarato il sindaco Celentano – che questi attori si riunissero intorno a un tavolo in Regione. È ora che ciascun ente si prenda la propria responsabilità e si lavori in maniera sinergica».

Nella sua introduzione Celentano ha ricordato le diverse tappe degli ultimi mesi: dall'incontro del 31 marzo tra Osservatori comunale e Abbanoa (in quella sede venne promesso un piano di interventi per il ripristino della normalità in termini di acqua potabile) fino alle ultime ordinanze emesse dall'amministrazione da lui guidata. Per il primo cittadino, lo stato dell'arte è caratterizzato da «uno schema acquedottistico tra i più vecchi e inadeguati» e da «tecnologie degli impianti di potabilizzazione superate».

In merito agli ultimi casi di non potabilità, il sindaco ha affrontato una serie di questioni interconnesse: «Il collegamento del canale di scorrimento dell'acqua di sfioro con il potabilizzatore ha garantito la potabilità fino al 25 giugno, ma non è stato sufficiente. Ora ci vorrebbe un collegamento diretto per attingere dalla sorgente. Abbiamo inoltre dotato il potabilizzatore di Fruncu 'e Oche di un impianto di biossido; esso, con un flusso costante dell'acqua, avrebbe reso potabile anche quella di Maccheronis. Ora che l'acqua è stata reimmessa in rete abbiamo a che fare con la torbidità: essa può dipendere dall'aumento della portata, da uno sbalzo che ha scrostato i sedimenti presenti nelle tubature, ma anche dalla possibile riattivazione di condotte fino ad ora non in esercizio. Abbiamo chiesto all'assessore Maninchedda di verificare questa situazione».

Quanto agli interventi sostitutivi «abbiamo richiesto, oltre al servizio autobotte, l'installazione di alcune fontanelle pubbliche in località San Giuseppe. Acqua sorgiva in entrambi i casi».

«Sul potabilzzatore dell'ex Marfili – ha concluso Celentano – è prevista la realizzazione di uno o due filtri. Per quanto riguarda il finanziamento relativo ad entrambi i potabilizzatori, mercoledì prossimo il Consiglio d'amministrazione di Egas delibererà la disponibilità dei 950mila euro per adeguare i due impianti. Questo adeguamento dovrebbe avvenire entro settembre o ottobre. Arriverà anche il finanziamento di 76mila euro per il sollevamento dei reflui lungo la fascia costiera. Il 17 luglio, a Siniscola, ci sarà un nuovo incontro con gli stessi attori;  a quel tavolo chiediamo che partecipino anche i capigruppo delle opposizioni perché dobbiamo fare fronte comune. Dobbiamo inoltre convocare gli altri sindaci per affrontare il riequilibrio della distribuzione dell'acqua sorgiva. Quanto a Locoli, non dobbiamo forare nulla: il finanziamento che chiediamo è finalizzato a verificare se il prelievo delle acque sotterranee comporterà o meno squilibri ambientali».

Oltre a Celentano hanno preso la parola il vicesindaco Lucio Carta («l'ora di attesa è finita, ora si passa ai fatti») e i consiglieri di opposizione Peppe Mele, Gianluigi Farris e Nino Fronteddu. Secondo Mele «è opportuno organizzare azioni eclatanti come ad esempio dichiarare l'inagibilità di tutte le case di Siniscola». Farris ha chiesto di «risistemare le fontane di Grassianu, Unnichedda e Murtas artas». Fronteddu ha suggerito di «contingentare attraverso delle fasce orarie la poca acqua di Fruncu 'e Oche anziché immettere in rete l'acqua della diga di Torpè».

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