«Antonio Satta, capogruppo consiliare di Zente Nova, come è ormai suo solito, continua a ribaltare sulla Giunta municipale e sul Sindaco colpe inverosimili, per alimentare polemiche con affermazioni palesemente false, come facilmente si può dimostrare». Sono le parole che emergono dal comunicato dell'Amministrazione comunale in merito alle dichiarazioni di Zente Nova sulla vicenda Giudice di Pace.
«Questa opposizione - afferma la maggioranza - continua a suscitare polemiche agitando falsità che gli atti e i fatti rivelano puntualmente falsi, come il caso del ripristino dell’ufficio del giudice di pace. Questo comune fa e farà tutto il possibile per mantenere gli uffici (GDP, INPS, Equitalia, ecc.) che lo Stato, con vari espedienti e stratagemmi, strappa ai territori periferici, chiedendo, oltretutto, ai comuni interessati, di accollarsi le spese di mantenimento».
«Vediamo su quali falsità - si legge nel documento stilato dall'Amministrazione - si basano le affermazioni di Satta. Intanto, bisogna premettere che l’Ufficio del Giudice di Pace di Siniscola ha competenza su un territorio che comprende i Comuni di San Teodoro, Budoni, Posada, Torpè, Lodè e Siniscola. Secondo la normativa, il mantenimento dell’Ufficio nella sede di Siniscola era condizionato al farsi integralmente carico, da parte di tutti i comuni interessati, delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia della sede di Siniscola, nonché del fabbisogno del personale amministrativo.
1. La prima istanza (29/4/2013) ha ricevuto positiva accoglienza da parte del Ministero.
2. Di seguito I Comuni interessati e l’Unione dei Comuni del Montalbo, avevano assegnato due dipendenti (uno del Comune di Siniscola e uno dell’Unione) che, pur avendo iniziato la formazione, improvvisamente rinunciarono.
3. Il Comune di Siniscola, dopo aver constatato l’indisponibilità degli altri Comuni dell’ex Mandamento e dell’ Unione dei Comuni ad assegnare il personale richiesto dal Ministero, aveva richiesto alla Provincia, con risposta positiva, l’assegnazione di un suo dipendente.
4. Il Ministero veniva informato sulle due nuove figure professionali disponibili al distacco presso l’Ufficio del Gdp di Siniscola, ma la risposta fu negativa, con la conseguenza del mancato riavvio delle attività dell’Ufficio.
5. Successivamente, il Comune di Siniscola aveva informato i Sindaci interessati, sulla riapertura dei termini della richiesta di ripristino dell’Ufficio del Giudice di Pace, fissato per il 30 luglio 2015. Anche l'Unione dei Comuni del Montalbo, sollecitata dall’Amministrazione Comunale di Siniscola, aveva convocato, per il 19 maggio 2015, una riunione sull'argomento: a tali sollecitazioni non vi è stato alcun riscontro.
6. Si ricorda che le amministrazioni interessate, nel 2014, avevano espresso, con propri deliberati, la volontà di mantenere la sede del Giudice di Pace di Siniscola, di consorziarsi per farsi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia, nonché del fabbisogno di personale amministrativo.
7. Nell’ultima riunione tenutasi il 16 giuggo scorso, si è purtroppo constatata l’assenza dei sindaci dei comuni di Budoni e San Teodoro.
8. In tale riunione, i sindaci presenti di Siniscola, Lodè, Posada e Torpè, si sono espressi in merito rammaricandosi dell’asseŶza di due importanti Comuni, che sembravano disinteressati a coprire proporzionalmente le spese di funzionamento degli Uffici del Giudice di Pace di Siniscola. Ciò, ovviamente, avrebbe implicato una ripartizione delle spese per personale e delle spese di funzionamento, proporzionalmente più alte.
9. Nonostante il Comune di Siniscola, vista l’importanza che la presenza del Giudice di Pace assume nel territorio, abbia confermato l’impegno a coprire con proprio personale la figura professionale di cancelliere e a mettere a disposizione la sede degli Uffici senza costi per gli altri comuni interessati, nella riunione i sindaci hanno espresso parere negativo per la mancanza dei presupposti per il mantenimento degli uffici in questione, perché tale situazione avrebbe portato ad accollare a pochi comuni le spese necessarie al funzionamento degli Uffici del Giudice di Pace».
Nelle parole della maggioranza «non ci sono stati errori da parte del Comune di Siniscola, ma anzi vi è stata una continua interlocuzione con gli altri comuni dell’ex Mandamento, nonché con l’Unione dei Comuni del Montalbo e con la Provincia di Nuoro, nella ricerca di una condivisione dell’esigenza primaria del mantenimento dell’ufficio giudiziario di Siniscola. Nonostante i nostri sforzi, tale condivisione non vi è stata e, con rammarico, se ne prende atto».