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Consiglio comunale, presentati due ordini del giorno: alluvione e solidarietà al sindaco Celentano

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Assente il sindaco Rocco Celentano, per motivi familiari, è toccato al suo vice Lucio Carta presiedere i lavori di un consiglio comunale segnato dal dramma che ha colpito l'Alta Baronia e, in particolare, la vicina comunità di Torpè. Dopo l'annuncio di due ordini del giorno e del minuto di silenzio che ha coinvolto i presenti in un'unica sollevazione, il consigliere Nino Fronteddu, ritenendo la convocazione di un consiglio in tali momenti una mancanza di rispetto, ha chiesto di soprassedere per rinviare la seduta a un momento di riflessione profonda. Sollecitato dal consigliere di minoranza, anche sulle azioni svolte dall'amministrazione in questi giorni, Carta ha precisato: «insieme agli amministratori di Posada ci siamo recati subito sul posto visitando il territorio e inviando i nostri Barracelli e i Vigili urbani». Prima di decidere di sospendere la seduta (cosa che poi è avvenuta), Carta ha voluto comunque leggere il primo dei due ordini del giorno attraverso il quale l'amministrazione «si fa interprete» della sofferenza delle popolazioni colpite unendo a ciò la necessità di «prevenire ulteriori eventi» e «dare risposte ai cittadini». Da qui l'impegno di chiedere alle istituzioni regionali e nazionali «tutte le risorse e i finanziamenti per la realizzazione immediata delle opere necessarie». Nell'odg si parla anche di «devolvere un'offerta da quantificare». Per Carta, inoltre, non è più il tempo di scaricare le responsabilità sui sindaci: «se le amministrazioni avessero in anticipo i fondi che poi vengono spesi per risanare sarebbe meglio». Fronteddu ha ripreso la parola sostenendo che «un odg non deve essere un esercizio retorico di solidarietà». «Esiste un piano? Conosciamo il territorio? Come mettere in guardia il cittadino senza aspettare l'allerta della Protezione civile?». Questioni aperte per l'esponente di LiberaMente, e che devono portare a un «ragionamento su un un sistema di protezione civile sovracomunale, a degli interventi di manutenzione idraulica e di pronto intervento». Sulla stessa lunghezza d'onda, se non più duro, Antonio Satta (Zente Nova). «Dobbiamo smetterla di dare sempre le colpe ai piani più alti perché se è vero che l'allerta è arrivata domenica pomeriggio il lunedì mattina bisognava agire e non aspettare. Meglio un eccesso di prudenza». «Conoscere il territorio – ha proseguito Satta – vedere i corsi d'acqua e la loro capienza. Con un monitoraggio migliore avremmo potuto fare di più e ora si passa dalla tragedia al melodramma». Ma per il consigliere di Zente Nova c'è anche il problema della protezione civile locale: «È da un anno che chiediamo come procede. Se fosse attiva quelle 70 persone sarebbero a Torpè a spalare il fango». Sulla devoluzione della cifra le opposizioni, ignare delle intenzioni della maggioranza e rimanendo fedeli al testo dell'odg, hanno proposto la propria intera annualità e di tutti i consiglieri, ma anche tre mensilità di sindaco e assessori. Consiglio rinviato quindi a martedi 26 (dato che il 29 si terrà il consiglio provinciale che dovrà raccogliere le info dai territori colpiti)  e conferenza dei capigruppo per il giorno prima. A data da destinare il consiglio comunale che dovrà mettere sul tavolo tutte le problematiche per interrogarsi su quanto è successo.
Con secondo ordine del giorno Carta ha espresso, a nome di tutto il consiglio, la solidarietà al sindaco Celentano, oggetto di una «azione vile». Il riferimento è quanto si legge su un muro lungo la statale 125 (“Sindaco 6 morto”). Sdegno, preoccupazione e condanna nelle parole del vicesindaco. Le opposizioni però non sono disposte a votare un'ordine del giorno che le cita senza coinvolgerle: «noi vogliamo metterci il becco e se volete un documento condiviso abbiamo necessità di integrarlo». Ma l'odg passa così com'è e la seduta è chiusa.

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