I dati Siope tornano ad essere oggetto di dibattito. Dopo aver affrontato la questione nel mese di agosto 2015, il gruppo Zente Nova ha recentemente diramato un nuovo comunicato.
Nel documento viene effettuata una comparazione dei dati Siope di Siniscola (estrapolati da soldipubblici.gov.it) con «due comuni aventi lo stesso numero di abitanti, Macomer e Tortolì, e un comune col triplo, Nuoro».
Il Siope (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici) è un «sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le Pubbliche Amministrazioni» che, attraverso codici gestionali, permette di integrare la Tesoreria statale con quella degli enti pubblici.
«A differenza di altre soluzioni sperimentate in passato - spiega Zente Nova - soldipubblici.gov.it non mostra le cifre dei dati di bilancio, quindi delle spese che ogni amministrazione prevede di fare, ma gli effettivi pagamenti riferiti alla data nella quale sono stati effettuati realmente. Le cifre indicate sul sito sono quindi le spese effettive indicate dal tesoriere dell’ente che si sta consultando. Ebbene le voci di spesa che più ci hanno colpito sono quelle relative alle utenze telefoniche, alla cancelleria, nonché la spesa affrontata per rimborsi degli organi istituzionali dell’Ente (scriviamo di rimborsi quali spese di viaggio e rappresentanza, non delle indennità , che sono un’altra cosa). La tabella allegata è eloquente, parla da sola e analizza la spesa sostenuta nel 2015».
(Fonte immagine: Zente Nova)
Nelle parole del gruppo guidato da Antonio Satta, «Siniscola spende più che Macomer, Nuoro, Tortolì, in relazione ai rimborsi degli organi di rappresentanza; in generale, si parla dei rimborsi della classe politica. Spende di più nell’acquisto di materiale di cancelleria; addirittura più di Nuoro. Spende più di Macomer e Tortolì - per numero di abitanti, comuni affini - in materia di utenze telefoniche. Niente di strano? Si parla tanto di buone prassi della Pubblica Amministrazione, ma sembra quasi che nessuno controlli o chieda conto di queste prassi. Tranne noi, evidentemente, che grazie a questo monitoraggio fatto attraverso il sito del Governo, ancora una volta, chiederemo conto di molte voci di spesa sulle quali si necessita fare chiarezza. Non si tratta di essere inquisitori, semplicemente lo faremo perchè crediamo che il solo modo per migliorare l'amministrazione dei beni comuni, sia proprio quello di far emergere le criticità e trovarvi rimedio».