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Torpé: Pubblico Ministero dispone sequestro aree diga e fiume

proseguono le indagini della Magistratura

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A 19 giorni dal disastro Cleopatra, il quadro dei danni subiti appare sempre più dettagliato. I risarcimenti  chiesti dai Comuni mostrano anche una differenza fra le zone colpite; per quanto concerne l'alta Baronia, Siniscola ha chiesto 135mila euro (il bilancio dei danni è inferiore rispetto ad altri Comuni  e lo stesso Sindaco ammette che i problemi hanno interessato soprattutto il canale Vivarelli e la viabilità rurale). Un milione di euro è la stima riguardante Torpè (esclusi i danni ai privati), mentre  ammonterebbero a 590mila euro gli aiuti richiesti da Posada. Lodè, dove l'alluvione ha messo in ginocchio viabilità e rete idrica, ha stimato una somma pari a un milione 500mila euro  (comprese le spese già effettuate durante l’emergenza).
Al contempo proseguono le indagini della Magistratura: ora è il turno della Diga di Torpè.
Il PM Andrea Vacca ha disposto, con decreto emesso il 5 dicembre, il sequestro “attorno e sull'area in cui insiste la diga Maccheronis posta sul fiume Posada e sull'area posta ai margini del corso d'acqua ed in particolare quella su cui sono posti gli argini dello stesso fiume (zone e aree poste ai margini)”. I reati  contestati (contro ignoti) fanno riferimento agli articoli 434, 449 e 589 del codice penale.  Gli accertamenti in corso saranno svolti “con la massima celerità"  per evitare “che la situazione idrogeologica e lo stato degli argini del fiume Posada nonchè delle altre vicine opere e struttura possano costituire fonte di ulteriore pericolo per l'ambiente e le popolazioni che ivi risiedano”.

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