Con voto unanime favorevole, il Consiglio comunale del 12 dicembre del 2012 deliberava a favore della «acquisizione a titolo gratuito al patrimonio comunale degli immobili di proprietà dell’Agenzia Laore (ex Ersat)».
Il tema è stato riportato alla luce dal gruppo consiliare Zente Nova/Unione per Siniscola attraverso un recente comunicato.
«Parliamo – si legge nella nota – dell'ex colonia di Capo Comino, del boschetto di eucalipti accanto, dell’ex caserma dei carabinieri, dei due edifici che una volta ospitavano le scuole e degli immobili adiacenti, di circa trenta ettari di terreni agricoli, situati tra Capo Comino, Bèrchida e La Caletta. Eppure a distanza di quasi quattro anni da quel voto sappiamo che quel passaggio non è mai stato fatto, che quella Delibera comunale non ha mai avuto seguito e ciò lo si può imputare solo al lassismo della vecchia Giunta, reticente nel promuovere quell’azione in grado di produrre effetti positivi in materia di politiche attive per il lavoro».
Chiamato in causa anche lo scorso anno, Celentano rispose accusando Zente Nova di puntare «il dito contro l'amministrazione con gravi disinformazioni». Per l'allora primo cittadino «i ritardi non sono imputabili a noi bensì ad una legge regionale che tarda ad arrivare».
Secondo il consigliere Satta, nella sua replica, «l'iter normativo per il passaggio dei beni ex Ersat al Comune è descritto all'interno della Deliberazione consiliare n. 60 del 12.12.2012. Se ciò non bastasse, vi sono diversi comuni sardi che, a stretto giro di boa, hanno finalizzato il passaggio dei beni di Laore (ex Ersat) al proprio patrimonio. In estrema ratio, in alcuni casi, ricorrendo all'iter della compravendita per la modica cifra simbolica di un euro».
Con il cambio di amministrazione, il gruppo di opposizione ha inoltrato la sua proposta alla Giunta Farris. «Per quanto riguarda il bene più importante, l’ex Colonia, proponiamo di intercettare i contributi regionali per lo smaltimento dell’amianto, accendere un mutuo per ristrutturarla e sfruttare le volumetrie esistenti per aprire un ostello della gioventù con annesso punto ristoro. Il boschetto di eucalipti accanto, invece, potrebbe ospitare un park skytrek o un campeggio, mentre le strutture all’interno del borgo delle botteghe artigianali con annessa esposizione. Le idee non mancano, insomma; peraltro, con un intervento sulle infrastrutture e gli arredi urbani, questo potrebbe rappresentare l’input necessario e propedeutico per rilanciare Capo Comino dopo anni di abbandono».
Per Zente Nova/Ups «c’è solo un ostacolo da superare»: «finalizzare il passaggio di quei beni da Laore al Comune di Siniscola proprio come han fatto in tutti gli altri comuni sardi interessati da questo procedimento. Il caso di Siniscola, infatti, è più unico che raro e non capiamo quali siano i problemi che hanno portato ad accumulare un ritardo di oltre tre anni. La Colonia e tutti gli altri beni, come previsto, devono diventare comunali e restituire posti di lavoro e servizi per il turismo al territorio. I beni ex Ersat di Capo Comino rappresentano un’opportunità, la possibilità di creare posti di lavoro e servizi per il turismo la cui gestione potrebbe essere affidata ad appannaggio dei disoccupati del territorio, giovani e non; senza prospettare cessioni di alcuna struttura a terzi e governando, finalmente, il patrimonio del Comune quale bene comune».